La 1° guida italiana a Nuuk, capitale della Groenlandia. I 2/3 della popolazione vivono qui!
Ho scritto anche la 1° guida italiana a Torshavn, capitale delle Isole Faroe, con cui è gemellata.
INDICE
Introduzione a Nuuk: dove si trova?
– Abitanti: chi sono gli inuit della Groenlandia e come vivono
– Storia della capitale groenlandese
Nuuk, cosa vedere in città
Cosa fare: attività ed escursioni nei dintorni
Quando visitare la capitale della Groenlandia
Dove mangiare e dormire: ristoranti e hotel
Come arrivare a Nuuk: voli e traghetti
Un viaggio a Nuuk è un’ottima idea: ha una natura commovente a cinque minuti dal centro ed è il posto perfetto per conoscere la cultura groenlandese. Dopo la mia guida per visitare la Groenlandia, eccovi tutto ciò che serve sapere sulla città degli inuit.
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Informazioni generali sulla capitale della Groenlandia
Dove si trova Nuuk?
La capitale della Groenlandia è situata sulla costa Sud-Ovest, a circa 240 km a Sud del Circolo Polare Artico e a 10 km dal Mar di Labrador.
Si affaccia su uno splendido fiordo – il Nuup Kangerlua – ed è impreziosita dall’iconica montagna Sermitsiaq, da cui prende il nome il giornale nazionale. Nuuk significa “capo/promontorio”, e guardando la cartina potete capire il perché: si trova infatti alla fine di un vasto sistema di fiordi.
Se considerassimo la Groenlandia un paese a sé stante – e non una dipendenza della Danimarca – Nuuk sarebbe la capitale più a Nord del mondo. Questo primato invece spetta a Reykjavík, che si trova pochi km più a Sud; entrambe le capitali giacciono a 64°N di latitudine, quindi al di sotto del Circolo Polare Artico.
Storia di Nuuk, Groenlandia
I dintorni di Nuuk hanno una storia di insediamenti più lunga di quanto si possa immaginare. L’area fu infatti occupata fin dal 2200 a.C. da popoli paleo-inuit, (o pre-inuit), stanziati principalmente nell’area di Qoornoq.
Gli esploratori norreni, guidati dal fuorilegge Erik il Rosso, arrivarono in Groenlandia nel 985 d.C.. Si stabilirono principalmente nell’odierna Qassiarsuk – che prese il nome di “Insediamento Est” – mentre alcuni di loro proseguirono verso Nuuk fondando l’Insediamento Ovest.
Lungo il fiordo glaciale si possono ancora distinguere le fondazioni di fattorie dell’epoca: si tratta di testimonianze importantissime per definire il confine tra storia e saghe nordiche.
Pare sia stato proprio Erik il Rosso a ribattezzare l’isola “Terra Verde” (Greenland): del perché i nomi Islanda (Ice-Land) e Groenlandia (Green-Land) siano apparentemente invertiti, ne ho parlato su Curiosità sull’Islanda.
All’epoca, i vichinghi riuscirono a navigare i mari del Nord grazie ad una fase di riscaldamento, e sopravvissero in quelle terre ostili per cinque secoli. Nel 1450 circa, scomparvero.
Sul perché della scomparsa ci sono varie ipotesi: dalla piccola glaciazione alla mancanza di cibo, dai problemi con gli inuit alla pesta nera, che bloccò anche i commerci con la Norvegia.
Parliamo di vera e propria fondazione della città solo nel 1728, quando il missionario Hans Egede – per conto del Regno di Danimarca e Norvegia – venne a diffondere il luteranesimo.
Nel 1814 infatti il Regno di Danimarca-Norvegia si disgregò e tutte le colonie passarono ai danesi, che più avanti cercheranno di occidentalizzare la Groenlandia. Il nome Godthåb – “buona speranza” – dato dal missionario nel ‘700, venne abbandonato nel 1979 in favore di Nuuk (promontorio): un chiaro modo di rivendicare la loro identità culturale.
Dal 2008 la Groenlandia è uno stato federato quasi completamente indipendente fatta eccezione per le questioni militari, diplomatiche e monetarie; il 30% del PIL groenlandese dipende da sovvenzioni danesi.
Popolazione di Nuuk: quasi tutti inuit (non chiamateli eschimesi!)
In lingua inuit la Groenlandia si chiama “Kalaallit Nunaat” che significa terra degli uomini. Una terra degli uomini senza uomini, visto che sono solo in 56.000 ad occupare un’isola grande sette volte l’Italia!
La capitale conta 18.326 abitanti (2020) e gli altri 38.000 sono spalmati su 2.166.086 kmq. Nuuk ha probabilmente il più alto tasso di popolazione aborigena di qualsiasi altra città!
La quasi totalità della popolazione è infatti di etnia inuit, chiamata comunemente “eschimese” dalle nostre parti.
L’epiteto ‘Eskimo‘ è stato coniato dagli europei e significa “mangiatore di carne cruda” o “costruttore di racchette da neve”, pertanto i nativi potrebbero non gradire.
Di solito quando si parla di inuit, si parla anche di kayak – anzi: “qajaq”- e cani da slitta.Per la moderna Nuuk vale solo il binomio inuit-kayak, di cani da traino neanche l’ombra: solo cani da compagnia, tra cui spicca una razza locale detta proprio “cane Nuuk”.
Fino al 1960 infatti non era ammesso portare cani nella capitale, in città erano ammessi solo i cani da pastore, i cani guida ed i cani poliziotto: il Nuuk dog è appunto un incrocio dei tre.
Come si vive a Nuuk? Nella capitale della Groenlandia, c’è una forte convivenza tra tradizione e modernità: qui cacciano il loro cibo prima di andare al cinema con gli amici e quasi tutti hanno internet, nonostante si tratti di un posto raggiungibile solo via mare e via aria.
A Nuuk – a differenza del resto del Paese – la caccia è più un retaggio culturale che una vera necessità: qui la maggior parte degli abitanti si guadagna da vivere lavorando nel settore pubblico e nell’industria del pesce, mentre la rimanente si occupa di estrazione mineraria e di turismo.
Il fascino e la contraddizione di Nuuk sta anche nella sua internazionalità; dopo le elementari le nuove generazioni conoscono già tre lingue: il groenlandese, l’inglese e il danese, che è la seconda lingua ufficiale. I colonizzatori costituiscono sia la loro maggiore fonte di turismo che la minoranza abitativa della capitale.
Non aspettatevi gli igloo, né nella capitale Nuuk né nel resto della Groenlandia: in passato venivano costruiti solo nell’estremo Nord dell’isola. L’architettura più tradizionale che hanno è quella importata dai danesi nel ‘700: casette monofamiliari in legno colorato, mentre quella contemporanea è intensiva e, nei suoi esemplari migliori, ha ancora una volta la firma della Danimarca. I servizi tuttavia non mancano: qui c’è l’unica Università della Groenlandia (Ilisimatusarfik), un ospedale, centri culturali e commerciali, una discoteca, uno stadio da handball e persino un campo da golf, ovviamente il golf club più a Nord del mondo.
Chiacchierando con un inuit del posto, ho scoperto pure che a Nuuk hanno appena aperto l’unica prigione del paese per un’ottantina di detenuti. Potrebbe sembrarvi normale, ma per la Groenlandia è una grande novità: fino al 2019, i criminali scontavano la pena in Danimarca!
2. Cosa vedere a Nuuk
a. Il vecchio porto e la città vecchia (Old Colonial Harbour & Old Town)
Tutti i landmark di Nuuk sono in queste due aree adiacenti: la Cattedrale del Salvatore e la statua di Hans Egede, il Museo Nazionale e le casette colorate più antiche; da questa zona della città si possono ammirare anche le attrazioni naturali: l’iconica montagna Sermitsiaq, il fiordo (Nuap Kangerlua), e, al momento giusto, anche l’aurora boreale.
Una curiosità sulla città vecchia è che in estate è così piena di zanzare da essersi guadagnata il soprannome di “mosquito valley/la valle delle zanzare“, per l’appunto. Nonostante ciò, è molto ambita e costosa per i loro standard: una casa da 100 mq viene circa 500.000€.
b. Vedere l’aurora boreale: a Nuuk si può!
Nella capitale della Groenlandia, l’aurora boreale si vede quando la sua intensità – l’indice KP – è uguale o superiore a 2, e naturalmente il cielo è limpido e ci si trova al buio totale. Quindi se il vostro viaggio a Nuuk è previsto tra fine agosto ed inizio aprile, alzate gli occhi al cielo!
Nel resto dell’anno avreste troppe ore di luce per vederla, ma potreste comunque godere di albe a tramonti strepitosi.
Considerando che in Groenlandia non avrete una macchina a disposizione come in Islanda, dovrete raggiungere a piedi i punti strategici per avvistare le luci del Nord.
Se vi state chiedendo dove ammirare l’aurora a Nuuk, ecco la risposta: la zona del vecchio porto coloniale è un’ottima idea, così pure la old town, a due passi da lì. Posti specifici consigliati dagli inuit sono l’area dietro la Nuuk cathedral, (la chiesa rossa), e quella dietro all’ospedale.
Senza partecipare ad un Northern Lights tour, si possono trovare molti posti lontani dall’inquinamento luminoso per conto proprio. Avendo una torcia frontale stile “giovane marmotta”, potrete arrampicarvi sulle alture o sugli strapiombi senza fare una brutta fine: la foto che vedete sopra l’ho scattata dalla costa del porto coloniale.
c. Andare a caccia di punti panoramici
Qui c’è poco da dire e molto da fotografare. Tra le cose da vedere a Nuuk, ci sono senz’altro i punti panoramici, indicati con un binocolo sulla cartina.
d. Scoprire la cultura inuit, partendo dal Museo Nazionale della Groenlandia
Il “Greenland National Museum and Archives” (Nunatta Katersugaasivia Allagaateqarfialu) è da non perdere, soprattutto per chi vuole conoscere la storia della Groenlandia e tradizioni inuit.
L’esposizione va dal 4500 a.C. al XX secolo ed include costumi tipici, mezzi di trasporto e persino delle mummie perfettamente conservate grazie al freddo: le mummie di Qilakitsoq.
I pannelli esplicativi sono ottimi, ma è anche possibile approfondire le proprie conoscenze con una guida in carne ed ossa.
Il tour solitamente dura un’oretta e va prenotato scrivendo a nka@natmus.gl. Sul sito ufficiale potete tenere sott’occhio le variazioni stagionali, sia in termini di prezzo che d’orario d’apertura.
Se vi interessa un approccio un po’ meno accademico e più locale, sempre da queste parti c’è Nuutoqaq –Nuuk’s Local Museum. Qui potete curiosare tra fotografie e memorabilia donati dalle famiglie del posto, comprare souvenir e oggetti di design
Segnalo inoltre la possibilità di fare una visita guidata della città (Nuuk city tour), che inizia al porto coloniale e dura circa due ore.
In questo caso si parlerà anche di cultura contemporanea: Nuuk è la città più antica della Groenlandia, ma anche la più all’avanguardia!
e. Incontrare la gente del posto al centro culturale Katuaq
Soprattutto il bar – Cafétuaq – è il posto perfetto per osservare gli inuit ed interagire con loro.
f. Nuuk Art Walk
Il Nuuk Art Museum è sia al chiuso che all’aperto.
La sezione outdoor – che include murales e sculture – è stata curata in maniera davvero interessante; si può infatti consultare la mappa del percorso artistico con relative spiegazioni per ogni pezzo. In alternativa, si può scaricare l’app “Colourful Nuuk” o prendere direttamente la mappa cartacea al museo.
Le installazioni raccontano la cultura inuit, dalle leggende tradizionali alla vita quotidiana attuale, e la più rappresentativa è senz’altro la scultura “The Mother of the Sea” di Christian Nuunu (1944).
La madre del mare vive sui fondali marini e domina su tutta la fauna acquatica: se gli uomini non si comportano bene, lei imprigiona tutti gli animali impedendo la caccia e la pesca. Per non far morire di fame la comunità inuit, a quel punto l’uomo è costretto a mandare uno sciamano per mitigare le ire della donna. La missione sarà compiuta quando la creatura sovrumana rilascerà tutti gli animali.
g. Conoscere la natura e gli animali della Groenlandia al Greenland Institute of Natural Resources
L’istituto scientifico della Groenlandia si occupa di clima ed ecosistema artico, e tra i vari dipartimenti ne ha uno specifico per uccelli e mammiferi. Credo sia davvero bella la possibilità di partecipare ad un tour divulgativo sul tema.
Per la cronaca: a Nuuk non ci sono né orsi polari né tantomeno pinguini, ma è possibile avvistare foche, balene, volpi artiche e ‘renne’ (caroibou). Ci sono inoltre splendidi uccelli, tra cui: la pernice bianca, l’aquila di mare, i puffin in estate e gli onnipresenti corvus corax.
“Ok, ma io la natura la voglio vivere, non voglio solo sentirne parlare!” Allora leggi il paragrafo successivo!
3. Cosa fare: attività ed escursioni nei dintorni
a. Nuuk Ice fjord
Il fiordo di Nuuk è una meraviglia. Non solo per i suoi iceberg, che non spiccano per grandezza, ma per tutto il contesto: monti drammatici e wildlife. Andando ad inizio autunno gli avvistamenti sono stati ridotti: abbiamo visto solo una splendida white-tailed sea eagle (un’aquila di mare), senza incontrare né megattere né foche.
L’esperienza è stata resa speciale anche dai racconti della nostra guida inuit e dalla nostra piccola e confortevole imbarcazione: il water taxi da sei, su cui eravamo solo in quattro. Lungo il tragitto, oltre all’iconica Sermitsiaq (la montagna a sella), abbiamo ammirato l’omonima cascata con un salto di 1200 metri e i protagonisti indiscussi della Groenlandia: gli iceberg. Si spostano continuamente, variano di dimensione e su quelli piatti è pure possibile salire!
Nel 99% dei casi, le guide sono anche pescatori e nell’escursione vi faranno vedere come pescano gli inuit e vi inviteranno a fare altrettanto.
Avevamo prenotato l’escursione nel fiordo su Guide to Greenland: includeva il pranzo al sacco e una visita al villaggio di Qoornoq, di cui parlerò nel prossimo paragrafo. La fortuna ha voluto che fossimo gli unici turisti insieme ad un’altra coppia, per cui ci hanno dirottati su una barca esclusiva e l’escursione è durata sei ore!
Ora che ho il contatto diretto del tour operator, posso fornirvelo per risparmiare qualcosina: Water Taxi Nuuk. I tour che non includono pure gli insediamenti abbandonati sono più brevi e chiaramente costano meno, come costano meno anche barche più grandi e completamente aperte.
Tour del genere sono disponibili tutto l’anno, solo che d’estate si può anche fare trekking sul ghiacciaio Narsap Sermia. Per ottimizzare il budget, vi rimando alla mia guida sul viaggio in Groenlandia fai da te.
b. Il villaggio abbandonato di Qoornoq
Potremmo dire che qui c’erano più abitanti nel 2200 a.C., quando i paleo-inuit (Saqqaq) si stanziarono nell’area, che oggi.
L’unico che frequenta Qoornoq d’inverno è l’ex capo villaggio, che si gode la sua vita da pensionato in solitaria.
Perché venne abbandonato? Questo splendido isolotto dava da vivere a molti pescatori, ma nel 1972 i merluzzi scomparvero misteriosamente: un fatto non trascurabile per chi vive di sussistenza.
L’ironia della sorte ha voluto che i pesci tornassero dieci anni dopo, quando ormai gli abitanti di Qoornoq si erano stanziati nella capitale, in palazzacci costruiti appositamente per loro.
Cosa vedere a Qoornoq?
Questo insediamento è un museo a cielo aperto, caratterizzato dalle intramontabili casette colorate e dalla assenza totale di strade. È un posto tanto affascinante quanto spettrale: vi è una fabbrica di pesce abbandonata, una chiesa (quasi sempre chiusa) ed un cimitero; si possono avvistare iceberg commoventi, fauna artica e corvi in ogni dove.
Se il silenzio assordante di Nuuk non fosse abbastanza, in estate potete anche pernottare qui. Almeno per ora, non è possibile fare altrettanto negli altri Nuuk Fjord Settlements (Kangeq e Kapisillit), villaggi abbandonati che si possono solo visitare con un’escursione in giornata.
A Nuuk potete fare hiking e kayaking nello stesso giorno!
c. Hiking in mezzo alla natura e gite in montagna
Solo gli hiker esperti possono muoversi senza guida, ma non senza l’ausilio di una mappa, che si può ritirare da Tupilak Travel.
Le scalate invernali in particolare sono da veri alpinisti: richiedono corde, ramponi e piccozze; in Groenlandia il meteo cambia in maniera repentina, la natura è selvaggia ed è facilissimo perdersi, in tutte le stagioni.
Veniamo ai percorsi:
- Lille Malene (Quassussuaq) è la montagna più accessibile nei dintorni di Nuuk. Con i suoi 440 metri, può essere scalata in estate e percorsa con le ciaspole in inverno.
- Store Malene (Ukkusissat) è un tipo di hiking raccomandato solo per la stagione estiva. Una volta raggiunta la vetta a 760 metri, avrete una splendida vista a volo d’uccello sulla capitale.
Ci sono altre due scalate degne di nota, ma sono indirizzate solo a professionisti, dato che non ci sono tour guidati:
- Kuanninnguit. Con i suoi 480 metri, offre una vista alternativa del fiordo, da una prospettiva completamente diversa rispetto alle due sopramenzionate.
- Isikkivik (Udsigten), conosciuta anche come “The Viewpoint” (660 metri). Quando il cielo è completamente terso, si può avere una vista a 360° del fiordo godendo di orizzonti infiniti. Da qui si può persino scorgere Maniitsoq, città famosa per i suoi canali a 160km da Nuuk.
Per altri spunti sul tema, c’è il libro “Trekking around Nuuk” alla libreria Atuagkat della capitale, dove sono illustrati ben 36 percorsi.
Ci sarebbero anche dei tour in elicottero che atterrano su Sermitsiaq (1210 m), ma, oltre al fatto che i prezzi sono stellari, la scelta è tutt’altro che sostenibile.
d. Kayak e SUP (Stand Up Paddle)
Queste escursioni acquatiche sono esclusivamente estive. Il kayak non ha bisogno di presentazioni, ed è un’esperienza prettamente groenlandese. Il SUP (Stand Up Paddle) è invece un po’ meno noto e nasce probabilmente alle Hawaii; si tratta di una variante del surf in cui si usa una pagaia stando in piedi su una tavola.
Entrambe le attività sono praticate in un lago nei pressi dello stadio di Nuuk, ed includono pure la pesca del salmerino artico (Arctic Char). In questa zona è inoltre possibile avvistare volpi artiche e caribou.
4. Quando andare a Nuuk
Ho parlato delle differenze stagionali in un altro articolo, dove ho scritto tutto ciò che serve sapere per visitare la Groenlandia.
Cercando di rimanere più attinenti alla capitale, potete scegliere quando andare a Nuuk in base agli eventi, al clima e alle relative attività.
Com’è il clima a Nuuk?
Il meteo è ballerino come in tutto l’Artico, e il clima è marittimo di influenza polare.
Le temperature della città sono sotto zero per sette-otto mesi l’anno, ma il clima è asciutto, per cui si soffre meno di quanto si possa immaginare. Il freddo più estremo è verso febbraio-marzo in cui le minime possono toccare i -30 gradi e la media è -8°C; la temperatura più elevata si registra a luglio con picchi di 24°C e una media di 6,5°C.
Potete catapultarvi in Groenlandia guardando la live webcam su Nuuk e qui potete consultare le ore di luce: quasi ventiquattro in piena estate, e minimo quattro nel profondo inverno.
Quindi qual è il periodo migliore per visitare Nuuk?
Leggete cosa fare stagione per stagione e decidetelo voi!
Cosa fare a Nuuk in inverno (e in primavera, che qui non esiste)
- Sperare di vedere l’aurora boreale (orientativamente da settembre ad inizio aprile)
- Godersi la neve e le attività invernali, come sci, ciaspolate e arrampicata su ghiaccio.
- Visitare il fiordo in barca, quando il meteo è clemente
- Fare esperienze culturali (vedi paragrafo su “Cosa vedere a Nuuk”)
Tra gli eventi dei mesi invernali, per me ce n’è solo uno che vale il viaggio: il Nuuk Snow Festival, che solitamente ha luogo a marzo e vede partecipare anche artisti da altri paesi. Sulla falsariga del festival della neve in Giappone (ad Hokkaido), in Groenlandia realizzano impressionanti sculture di neve che verranno esposte per quattro giorni.
Cosa fare a Nuuk in estate e nel breve autunno
- Esplorare a fondo il Nuuk fjord, con la sue balene e i suoi villaggi abbandonati
- Fare esperienze culturali
Solo in estate piena:
- Kayak e SUP
- Hiking
- Puffin Safari
Tra gli eventi degni di nota ci sono:
- Il Giorno Nazionale della Groenlandia – 21 giugno, dove ammirare gli inuit con il loro costume nazionale mentre intonano canti attorno ai falò.
- La Colourful Nuuk Marathon ad agosto, per chi corre sul serio.
Io ho partecipato al Nuuk Nordic Festival ad ottobre, con concerti e mostre al centro culturale. Un nome promettente per un evento che può passare tranquillamente inosservato.
5. Dove mangiare e dormire: hotel e ristoranti
Hotel, guesthouse e ostelli
- Noi abbiamo dormito in un appartamento su Airbnb molto semplice, ma davvero perfetto per le nostre esigenze: letto matrimoniale, cucina e bagno privati ad un costo di circa 50€/notte (ad ottobre). Si trova lungo la costa del porto coloniale, posizione strategica per qualunque cosa, dalla visita alla città all’avvistamento dell’aurora boreale. Inoltre internet era veloce e compreso nel prezzo, una vera rarità in Groenlandia.
- Su booking.com comunque c’è molta più scelta, ma soprattutto vige quasi sempre la cancellazione gratuita.
- L’ accomodation di livello più alto è l’Hotel Hans Egede. L’albergo si trova sulla strada principale di Nuuk -Aqqusinersuaq – ed ospita sia il ristorante gourmet Sarfalik che il raffinato Skyline bar.
- Se invece cercavate “La Casa Rossa” di cui parla Robert Peroni nei suoi libri, sappiate che è a circa due ore di volo da Nuuk: si trova a Tasillaq, Groenlandia Est.
Ristoranti e bar a Nuuk
Nel mio post sul viaggio in Groenlandia ho già parlato del cibo groenlandese, che non spicca per varietà e leggerezza. Considerando oltre l’80% dell’isola è coperta di ghiaccio, la dieta inuit si basa su pesce (halibut/salmone/salmerino artico) e carne, soprattutto balena, foca, bue muschiato e caribou.
Purtroppo non esistono prodotti tipici per vegetariani e la frutta e la verdura sono merce preziosa.
Dove mangiare a Nuuk?
- Caffè. Il migliore credo sia il caffè Pascucci. Questo posto me l’ha consigliato un inuit dicendo:
- “Io vorrei tanto venire a Roma a vedere la torre di Pisa! Noi a Nuuk abbiamo un caffè italiano, lo sai?”
- Dopo una presentazione così ‘accurata’ dovevo per forza andare a curiosare! In realtà di italiano ha solamente il nome, ma c’è da dire che ha prezzi onesti e dolci – danesi – buoni. È inoltre il posto in cui molti giovani si incontrano per una birra e per passare del tempo insieme.
Sullo stesso stile c’è Cafétuaq nel Katuaq Cultural Center: buon rapporto qualità-prezzo e ottimo posto in cui conoscere gli inuit.
Un altro bar consigliato – dove però non siamo stati – è il Café Toqqorfik al porto coloniale. - Ristoranti a Nuuk. Il più quotato è Sarfalik, che in lingua Kalaallit significa ‘luogo d’incontro’. Si trova all’ultimo piano dell’Hotel Hans Egede – di cui sopra – ed offre esclusivamente prodotti stagionali.
Un posto meno tipico, ma più economico e adatto anche ai vegani, è il bar/tavola calda Esmeralda.
6. Come raggiungere Nuuk: voli e traghetti per la capitale
Non ci sono strade che connettono Nuuk con altre parti della Groenlandia: la capitale inuit è raggiungibile solo in aereo o in barca. La spesa per i due mezzi più o meno si equivale, quindi conviene scegliere come muoversi in base ad esigenze personali e non a seconda dei costi.
Voli
Dall’estero: Nuuk International Airport
Dei voli per la Groenlandia ho parlato nella mia guida al viaggio in Groenlandia fai da te.
Per Nuuk, gli unici voli internazionali sono quelli dall’Islanda, operati da Air Greenland (Keflavik International Airport) o Air Iceland Connect (Reykjavik Domestic Airport).
Neanche il Regno di Danimarca offre collegamenti diretti; Air Greenland collega Copenaghen con Kangerlussuaq e da lì si prende un volo domestico.
Ma perché l’aeroporto principale non è a Nuuk? Il motivo è climatico. Già a Kangerlussuaq – che vanta un meteo relativamente stabile – i voli subiscono ritardi e cancellazioni per maltempo, figuriamoci nella capitale! Nonostante ciò, stanno estendendo l’attuale aeroporto e presto avremo uno snodo internazionale anche a Nuuk.
Voli domestici
L’aeroporto di Nuuk diventa molto meno remoto quando si parla di collegamenti interni. Le principali città della Groenlandia che hanno voli per la capitale sono: Ilulissat, Sisimiut, Kangerlussuaq, Maniitsoq, Paamiut, Narsarsuaq and Kulusuk. Sia i voli interni che quelli internazionali variano a seconda della stagione, per cui vi consiglio di monitorare sempre Air Greenland.
Traghetti: arrivare a Nuuk in nave
Le crociere in Groenlandia includono quasi sempre Nuuk, e approdano al porto industriale permettendo una discesa di circa mezza giornata.
Se invece state pianificando le vostre tappe in autonomia, potrete prendere la Sarfaq Ittuk Ferry, operata dalla Arctic Umiaq Line. Questo traghetto opera dall’Ovest al Sud della Groenlandia – da Ilulissat a Qaqortoq – e attracca una/due volte la settimana a Nuuk.
Viste le variazioni stagionali, per pianificare l’itinerario controllate gli orari della nave sul sito ufficiale.
Come muoversi a Nuuk?
Una volta arrivati nella capitale della Groenlandia, ci si sposta come in una normale città. Negli immediati dintorni di Nuuk le strade non mancano, per cui dall’aeroporto potete prendere l’autobus o il taxi. Ci sono quattro linee di bus che fanno capo alla Nuup Bussii, percorsi ciclabili e persino corsie per motoslitte. I percorsi pedonali scarseggiano.
Non ci crederete, ma essere un pedone a Nuuk è peggio che esserlo a Roma: i marciapiedi non esistono e quelle poche macchine si fanno sentire.
Fortunatamente a fine 2019 stavano costruendo delle promenade costiere per permettere al pedone di avvicinarsi alla natura senza farsi investire dalle auto.
Puzza di gasolio e non ha un minimo di logica progettuale. Ma quando penso a Nuuk, ho un sorriso nostalgico. Penso al suo fiordo glaciale e ai suoi innumerevoli punti panoramici; all’affascinante città vecchia e alle luci del Nord; agli inuit che ti guardano con stupore e ai suoi corvi, che qui sembrano più trascendenti che mai.
Valeria
Prima di visitare Nuuk, non dimenticatevi di stipulare un’assicurazione di viaggio!
Quella che vi consiglio è HeyMondo, per la quale posso fornirvi anche uno sconto del 10%.
Trovate tutti i dettagli su questa polizza economica, ma anche completa e affidabile, cliccando sull’anteprima sottostante:
Se amate le Terre Polari, qui c’è pane per i vostri denti:
- Amundsen: itinerario sulle orme dell’esploratore polare
- Spitsbergen: la mia crociera alle Svalbard
Viaggio in Antartide: guida completa alla spedizione - Viaggio in Islanda fai da te
- Viaggio alle isole Faroe
- Torshavn, capitale delle Isole Fær Øer
- Lapponia Svedese in inverno
- Curiosità su Terra del Fuoco e Patagonia
brava
Grazie 😀
non so quante volte ho letto e riletto i tuoi preziosissimi articoli del blog. Grazie Vale! appena conclusa un’altra lettura di perfezionamento 😀
Un onore, detto da una viaggiatrice artica come te! Grazie e buon viaggio!
Come ti ho già scritto su Instagram, anche se puzza di gasolio ci vorrei andare comunque. E il sentimento è ancora più forte ora che ho letto questo bellissimo articolo: un reportage davvero completo, che ti rapisce dalla prima riga all’ultima. Non conoscevo praticamente nulla della storia di Nuuk e della Groenlandia e ora sono curiosissima di poterla approfondire in prima persona. Mi piacerebbe raggiungerla in nave, chissà che esperienza!
Grazie Silvia! La navigazione in Groenlandia è interessante perché sei accolta dagli iceberg prima ancora che dalle casette colorate!
Trovo estremamente affascinante il forte contrasto tra tradizioni e innovazione. Ho realmente immaginato le persone andare a caccia prima di andare al cinema e credo che porterò per sempre questa immagine fissa nella mente quando penserò a Nuuk al di là della sua bellezza che resta comunque innegabile. E grazie per chiarito che eschimese non è una parola da usare, io avrei fatto subito una figuraccia!
Mi fa molto piacere. Adoro colmare distanze tra noi e popoli così remoti, in Groenlandia si vive in maniera davvero assurda per noi occidentali.
Che articolo pazzesco Vale! Sai che non immaginavo ci fosse tanta vita in Groenlandia? Non sapevo nemmeno ci fossero dei caffè (lo so, è assurdo). Mi hai aperto un mondo, ed è questo che i blogger devono sapere fare. Foto stupende – che te lo dico a fare?
Grazie mille Roby! Nuuk è un caso a parte: in quasi tutti gli altri villaggi si vive di sussistenza e già è tanto se non hanno un bagno chimico.