Curiosità sull’Islanda e sugli islandesi: usi e costumi – Ram Groping
Ogni volta che penso di aver qualcosa di compiuto da dire sugli islandesi, mi scontro con un paradosso. Il bisogno d’indipendenza vs la necessità di essere legati. Le persone più felici della Terra vs quelle che consumano più anti-depressivi nei Paesi Nordici. Viaggiatori e mondani versus provincialisti senza speranza. Cercare di cogliere la mentalità islandese è come tentare di afferrare un pesce umido a mani nude.
– Alda Sigmundsdóttir, The Little Book of the Icelanders –
20 simpatiche curiosità sull’Islanda e sugli islandesi
Questo articolo fa parte della sezione Popoli & Curiosità del blog, dove troverete anche curiosità sulla Finlandia, curiosità su Terra del Fuoco e Patagonia, particolarità della Slovacchia, e molto altro.
1. In Islanda non ci sono zanzare!
La ragione è il clima estremamente variabile dell’isola: le zanzare in Islanda non hanno tempo sufficiente per concludere il loro ciclo vitale. “Allora perché in Scandinavia del Nord o in Groenlandia ci sono?”
In queste zone artiche le zanzare si ibernano durante l’inverno e riprendono a volare appena si scioglie il ghiaccio: in Islanda a causa dei repentini cambiamenti climatici non fanno neanche in tempo ad incontrare un compagno e a deporre le uova!
A.A.A Gli insetti che pungono però non mancano: ormai ovunque ci sono i “lúsmý” (moscerini pulce).
Verso il Lago Mývatn ce ne sono altri fastidiosi, che perlomeno non ti lasciano bubboni; sono diffusi principalmente in estate, quando il meteo è un po’ meno instabile e fa meno freddo.
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2. I genitori islandesi lasciano i loro bambini fuori a dormire
Quando una mamma va in un bar con le amiche, può lasciare senza problemi il suo bimbo fuori sul passeggino: sa che nessuno lo toccherà e che il piccolo si farà le ossa per il rigido clima dell’isola!
Se invece voi volete dormire in un luogo confortevole, leggete la mia guida su dove alloggiare in Islanda!
3. Il numero di pecore che popolano l’isola, è maggiore di quello degli umani
In termini di numeri parliamo di poco più di 380.000 persone, (su una superficie estesa quanto quella del Nord Italia), e di più di 480.000 pecore! (dati di statice.is)
Le lasciano girare in solitaria, e le incontrerete nei posti più impensati: le abbiamo persino avvistate su un faraglione in mezzo all’oceano!Ognuna dietro l’orecchio ha il cartellino di appartenenza, e 1-2 volte l’anno le radunano per ridarle ai rispettivi proprietari, che vi ricavano la famosa lana islandese.
Questi simpatici animali sembrano essere davvero indistruttibili; dopo una violenta tempesta di neve di qualche anno fa, circa 2000 pecore mancavano all’appello: una vera tragedia per l’economia locale, ma circa due mesi dopo sono state ritrovate sotto la neve, vive e vegete.
Per saperne di più leggi anche: “Animali in Islanda: quali, dove e quando vederli”
4. Gli islandesi e il loro strano rapporto con nomi e cognomi
Usano i patronimici
In Islanda gli abitanti sono talmente pochi che usano i patronimici: se ci pensate qualcosa di simile permane anche nei nostri cognomi, come ad esempio Di Biagio e De Francesco, che verosimilmente indicavano il nome del papà.
Un maschio di nome Ólafur figlio di Einar, da loro si chiamerà Ólafur Einarsson (letteralmente: “figlio di Einar”); una femmina di nome Helga sempre figlia dello stesso Einar, si chiamerà invece Helga Einarsdóttir, ovvero “figlia di Einar”.
Tuttavia non proprio tutti gli islandesi hanno i patronimici: alcuni hanno dei cognomi veri e propri. Un’eccezione che potrebbe essere un segnale di nobiltà.
Scelgono tardi i nomi e non sono neanche definitivi
Non danno subito il nome al loro figlio appena nato: a volte il bebé rimane anonimo per un mese!
Dopodiché non è raro che gli adulti decidano di cambiare il proprio nome all’anagrafe come se niente fosse. Altro che re-branding!
5. “In Islanda esiste un’applicazione utile per evitare incesti accidentali”: vero o falso?
L’Islendiga-App, la “applicazione degli islandesi”, è uno strumento che emette un allarme ogni volta che ci si avvicina a qualcuno strettamente correlato.
A quanto pare però, non è stata creata con questo scopo: è nata con l’intento di studiare l’albero genealogico dei locali fino ad arrivare ai tempi dei coloni norvegesi. Il nome dell’autore di questa app è eloquente: “deCODE Genetics”.
6. Gli alberi sono una rarità, e quei pochi sono minuscoli!
Da questa curiosità islandese ne discendono molte altre, come il fatto che la Icelandic Forestry Association (IFA) elegga “l’albero dell’anno” (qui quello del 2022!) o che uccelli come le sterne artiche depongono le uova per terra: attenti a non scatenare la loro ira avvicinandovi ai loro nidi!
Un antico detto islandese la dice tutta:
“Come si fa ad uscire da una foresta in Islanda?” Basta alzarsi in piedi.”
Prima che i norvegesi deforestassero l’isola, (fine 800), l’Islanda aveva una quantità di boschi non indifferente (nell’ordine del 30-40% dell’intera superficie). Gli alberi non furono ripiantati, e tra eruzioni vulcaniche ed erosioni nel vento, nel giro di un secolo le foreste di betulle scomparvero.
Piano piano stanno piantando nuovi alberelli come pioppi e salici da ceste, ma l’ostacolo maggiore alla crescita è dato dalle pratiche agricole: le pecore sono libere di andare ovunque e brucano tutti i germogli possibili.
Anche in questo l’Islanda ha un’affinità con le Isole Faroe: pure lì gli alberi sono pochissimi e hanno vita difficile, solo a Torshavn c’è qualche boschetto!
L’unica specie nativa ad alto fusto è la betulla nana, che prima della colonizzazione copriva circa il 30% dell’isola. Queste però impiega troppo a crescere e si sta puntando su conifere e altre specie importate.
Entro il 2100 è previsto un aumento delle aree verdi che va dal 2 al 12 per cento.
Al momento per ammirare degli alberi, potreste andare sul versante sud della collina di Öskjuhlíð a Reykjavík, dove vi imbatterete in un boschetto pieno di conigli; a Skorradalsvatn nell’Islanda Ovest, ma soprattutto ad Ásbyrgi e Hallormsstaðaskógur a Nord-Est: quest’ultima è la più estesa foresta islandese.
In questo mio articolo a tema cartina d’Islanda, trovate anche la mappa delle foreste islandesi.
7. Di strani epiteti e nomi ingannevoli: la curiosità sull’Islanda che preferisco!
Secondo le fonti storico-letterarie, l’Islanda, (dall’antico norreno ísur “ghiaccio” e land “terra”), sarebbe stata battezzata così da uno dei primi esploratori in seguito dell’avvistamento, dopo un freddo inverno, di numerosi iceberg alla deriva nei fiordi occidentali.
Altro aspetto da considerare per spiegare il significato del nome, è che la maggior parte dei navigatori si avvicinava da Sud-Est: anche proseguendo lungo la costa meridionale, i ghiacci dovevano essere ben visibili.
In realtà solo il 10% dell’Islanda è occupato da ghiacciai, ovvero dal famoso Parco Nazionale del Vatnajökull, patrimonio UNESCO, ma è anche vero che d’inverno può diventare completamente imbiancata, come ci mostra questa immagine satellitare della NASA:
La Groenlandia (da Græn- “verde” e land “terra”), secondo fonti letterarie come la saga di Eiríkur il Rosso, fu chiamata così perché il suo primo colonizzatore, Eiríkur appunto, “pensava che la gente ci si sarebbe stabilità più volentieri se la terra avesse avuto un bel nome”.
Da qui è nato l’equivoco per cui la Groenlandia fu chiamata “terra verde” per favorirne la colonizzazione, mentre l’Islanda – prevalentemente verde – è stata chiamata “terra dei ghiacci” a scopo dissuasivo. Questo è ciò che si legge, ma bisogna sottolineare che la saga è stata composta duecento anni dopo la morte dell’autore, per cui è probabile che ci siano state modifiche, errori e rimaneggiamenti.
Inoltre la temperatura media nel medioevo era leggermente più alta, ed è probabile che le zone abitabili della Groenlandia fossero davvero di un bel verde lussureggiante. Ancora oggi, il Sud della Groenlandia è noto per i suoi pascoli e per le sue terre coltivabili.
- Su questa meta ho scritto: Viaggio in Groenlandia e la 1° guida italiana a Nuuk, la capitale della Groenlandia
8. L‘Islanda è epica anche nel suo stemma di Stato (adottato pure della nazionale di calcio!)
Adoro l’araldica ed il significato delle bandiere, e credo che questo aspetto diventerà una costante nella mia piccola rubrica sulle curiosità.
Lo stemma di Stato islandese venne adottato nel 1944, quando l’Islanda divenne una Repubblica indipendente dal Regno di Danimarca; si tratta di un simbolo davvero suggestivo, ora vi racconto il perché.
Lo stendardo poggia su una tavola di basalto identificabile con l’intera isola, ed è caratterizzato dallo scudo nazionale sostenuto dai quattro spiriti guardiani: un drago, un gigante, un toro e un avvoltoio. Questi quattro personaggi sui generis in islandese si chiamano landvættir: secondo la tradizione avrebbero protetto l’Islanda dal re danese Harald, bloccandone un tentativo d’invasione nel X secolo.
Gli spiriti guardiani d’Islanda simboleggiano inoltre i quattro punti cardinali: il drago – Dreki – rappresenta l’Est, il gigante – Bergrisi – il Sud, il toro – Griðungur-l’ Ovest, il grifone – Gammur – è invece il Nord.
Nel 2020 questo stemma è stato adottato anche dalla nazionale di calcio islandese, sostituendo la scritta KSI con pallone stilizzato sopra.
9. La bandiera islandese
Anche il significato della bandiera islandese è molto interessante:
Il blu non simboleggia né il cielo né l’Oceano, ma il colore delle montagne viste in lontananza, effetto che chiamano Fjallablámi; il rosso sta per la lava, mentre il bianco rappresenta i ghiacciai.
Questa bandiera venne adottata ufficialmente nel 1915, evidenziando il rapporto tra Islanda e Danimarca, suo dominatore. Come le altre bandiere dei Paesi Nordici infatti, è caratterizzata dalla cosiddetta croce scandinava (o croce nordica), il cui capostipite fu la Danimarca tra il XIII e il XIV secolo.
10. A Reykjavík stanno costruendo il primo tempio pagano dall’anno 1000
In Islanda in realtà solo una ventina di persone sta riscoprendo l’Ásatrú, culto legato a Odino e alle divinità norrene*** abbandonato nell’anno 1000 in favore del Cristianesimo: la maggior parte degli iscritti ha scelto di aderire a questo culto come opposizione alla chiesa luterana di stato.
Il completamento del tempio pagano a Reykjavík è previsto per il 2022, sarà realizzato sul colle Öskjuhlíð, anche se gli islandesi sono e sono stati protestanti per la maggior parte della loro esistenza. Qui ulteriori informazioni in inglese.
***Avrei dovuto scrivere religione vichinga per far arrivare subito il messaggio, ma il termine “vichingo” indica un mestiere, non un popolo. Viene infatti spesso associato a fantastici navigatori nordici che saccheggiavano e depredavano a tutto spiano: ecco il motivo della popolare sovrapposizione dei termini vichingo e norreno.
Leggi anche: Dove dormire a Reykjavík
11. L’Islanda è il Paese dell’energia geotermica
Alcune vie di Reykjavík sono tenute libere dalla neve grazie agli impianti geotermici sotto il manto stradale.
Non esistono centrali a impatto zero, ma la geotermia sembra comunque essere il male minore ed è un settore che in Islanda genererà sempre più lavoro, come racconta anche questo articolo.
- A proposito di terra che ribolle: vi consiglio di leggere l’articolo “Eruzione a Fagradalsfjall“, che contiene informazioni verificate ed esclusive!
12. Strane tradizioni natalizie: in Islanda non aspettano Babbo Natale, ma gli Jólasveinar!
“Jólas…che??” In Islanda non aspettano Babbo Natale, bensì gli jólasveinar, che letteralmente significa “I ragazzi di Natale”. Sono figli dell’orchessa Grýla – che vuol dire ringhiante/minacciosa – e di Leppalúði, una coppia che vive nella zona di Dimmu Borgir (fortezze oscure), presso il Mývatn (lago dei moscerini), in Islanda Nord-Est.
Lei è dedita a cucinare stufati e a raccogliere bambini ‘cattivi’, mentre lui dorme tutto il giorno.
Il loro animale domestico è tutt’altro che tenero: si tratta di un gatto gigante chiamato Jólaköttur, che divora i bambini che non hanno ricevuto vestiti nuovi entro la notte di Natale.
Questo quadretto familiare poco rassicurante, rende i tredici babbi islandesi dei personaggi poco affettuosi: gli jólasveinar, dalla notte dell’11/12 dicembre a quella del 23/24, scendono uno alla volta dalle montagne per combinare dispetti a chi non ha fatto il bravo.
In realtà questi folletti sono diventati meno dispettosi rispetto al passato e portano anche dolci e qualche pensierino.
Lasciate una scarpa sul davanzale per vedere cosa hanno in serbo per voi: una patata è un brutto segno, significa che vi siete comportati male!
Scopriamoli uno ad uno:
12 dicembre: Stekkjastaur/Paldirecinto, ruba il latte alle pecore.
13: Giljagaur/Fossatizio, ruba la panna del latte.
14: Stúfur/Tozzo, ruba le pentole per mangiarne il cibo incrostato.
15: Þvörusleikir/Leccacucchiai, ruba i cucchiai di legno e i mestoli.
16: Pottaskefill/Leccapentole, ruba gli avanzi.
17: Askasleikir/Leccascodelle: si nasconde sotto ai letti e ruba le scodelle.
18: Hurðaskellir/Sbattiporte, fa esattamente quello che racconta il suo epiteto, facendo molto rumore.
19: Skyrgámur/Trangugia-skyr: un nome, un perché.
20: Bjúgnakrækir/Sgraffignasalsicce: è un ingordo, come dice il suo nome.
21: Gluggagægir/Affaccifinestre, spia nelle case per qualsiasi cosa che valga la pena rubare.
22: Gáttaþefur/Annusaporte: sente l’odore del Laufabrauð, (pane fritto islandese), e lo ruba.
23: Ketkrókur/Ganciodacarne, ruba carne con un lungo gancio uncinato.
24: Kertasníkir/Sgraffignacandele, ruba le candele per mangiarle.
Gli jólasveinar se ne vanno via uno alla volta, dal 25 dicembre al 6 gennaio.
I veri festeggiamenti in Islanda hanno luogo il 24, giorno in cui si aprono i regali ed in cui si organizza il cenone; solitamente quest’ultimo è a base di agnello affumicato, piselli, patate e besciamella. Per augurare in islandese “buon Natale” dovete scrivere “gleðileg jól”, ossia“felici Natali”: questo augurio anticamente si riferiva alla festa di mezzo inverno che durava più giorni.
13. Uno dei cibi peggiori al mondo è made in Iceland: si tratta dell’hákarl, lo squalo putrefatto
Ormai è riservato ai turisti che vogliono fare scalpore ed è consumato da islandesi solo in occasioni particolari come nella festività del thorramatur, dove mangiare cibo tradizionale significa rendere omaggio ai sacrifici dei loro antenati.
Per riuscire a tollerare il sapore di ammoniaca, lo squalo fermentato viene accompagnato da un bicchiere di acquavite islandese – Brennivín – detta anche “morte nera”.
Ve ne parlo a titolo di curiosità: aldilà del sapore, non mi sembra un consiglio sostenibile da dare e non fa neanche più parte della dieta islandese.
Io lascerei in pace i poveri squali e gli oceani, che – se andiamo avanti di questo passo – nel 2050 saranno pieni di reti da pesca e pressoché privi di pesci. Seaspiracy docet.
14. La TV fino alla fine degli anni ’80 interrompeva periodicamente le trasmissioni per favorire l’interazione sociale
Per l’esattezza le trasmissioni – iniziate nel ’66 – venivano sospese di giovedì fino al 1987: si dice che la maggior parte degli islandesi sia stata concepita proprio in quel giorno settimanale, non a caso.
Fino al 1983, inoltre, la programmazione televisiva veniva interrotta anche nel mese di luglio, in modo da viversi a pieno il mese di vacanza.
Ai giorni d’oggi si parla tanto di disintossicazione dai social media e di dieta mediatica, e loro la facevano mezzo secolo fa.
15. L’efficienza degli islandesi si avvicina più a un popolo del Sud che ai cugini scandinavi
In molti dei bar in cui siamo stati ci hanno messo millenni prima di servirci: avere quattro tavoli occupati su quattro mica capita(va) tutti i giorni!
Oltre alla loro piacevole lentezza, l’altro aspetto che mi è saltato all’occhio è stata la loro rilassata improvvisazione: d’altronde se la natura avrà sempre l’ultima parola, mica puoi pianificare la tua vita con un rigore tedesco!
16. In Islanda le discriminazioni legate al genere e ai gusti sessuali sono quasi nulle
L’Islanda è il primo Paese ad avere avuto un primo ministro dichiaratamente omosessuale: (Jóhanna Sigurðardóttir, tra il 2009 ed il 2013), e forse l’unico posto ad aver avuto un sindaco talmente eccentrico da vestirsi da drag al gay pride (Jón Kristinsson Gnarr, sindaco di Reykjavík dal 2010 al 2014).
Anche essere una donna in Islanda sembra più semplice rispetto a tutti gli altri Paesi: qui un articolo del Reykjavík Grapewine su questo tema.
17. Alla Snotra House c’è l’ultimo panino di McDonald’s venduto in Islanda, prima che questa catena chiudesse i battenti sull’isola
Un cittadino ordinario, Hjörtur Smárason, il 30 ottobre 2009 comprò cheeseburger e patatine per fare un esperimento: tenerli in garage per anni e verificarne il loro stato a distanza di tempo.
Come sospettava, il cibo di McDonald’s rimaneva immutato.
Dopo questo curioso esito, il panino venne donato al Museo Nazionale d’Islanda dove rimase per un anno; poi passò al Bus Hostel ed ora è in un altro alloggio: la Snotra House.
Questo panino ha ormai superato i dieci anni ed è ancora perfettamente intatto: potete osservarlo tramite questa fotocamera live.
18. Curiosità sull’Islanda a tema storico: gli islandesi hanno scoperto l’America!
L’America è stata scoperta da islandesi e groenlandesi di origine islandese o norvegese.
Sto leggendo un libro molto bello sul tema, che mi sento di consigliare: Saghe della Vinlandia
“Le Saghe della Vinlandia sono i più antichi testi contenenti testimonianze risalenti alle genti che videro per la prima volta con i propri occhi il nuovo mondo. Narrano dei viaggi verso l’America intrapresi da islandesi e groenlandesi intorno all’anno 1000”
A proposito di grande esploratori: dopo aver seguito un itinerario sulle sue orme, ho scritto un articolo su Amundsen!
19. Gli islandesi hanno il maggior numero di musicisti al mondo pro capite
…sono il popolo più felice al mondo pro capite, sono la popolazione con il più grande numero di scrittori pro capite: gli islandesi sono i campioni del pro capite!
Chiudiamo con una curiosità sulla capitale d’Islanda:
20. In onore del film Star Wars, a Reykjavík esiste una via dedicata a Darth Vader
Il suo nome islandese è Svarthöfði. La via omonima si trova nella periferia Est della capitale.
Chi ha detto che i nordici sono freddi e noiosi?
Valeria
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Ciao Valeria! A luglio sono stata finalmente anch’io in Islanda e il merito è stato anche un po’ tuo. Ho scoperto per caso il tuo sito e mi sono innamorata di tutto quello che scrivi. Grazie alle tue dritte, mi sono organizzata un viaggio su misura, soprattutto per le mie tasche e mi sono portata la tua guida ordinata in internet. Che dire…..GRAZIE!!!!! È stato il viaggio più bello della mia vita e penso di soffrire anch’io di mal d’Islanda….voglio tornarci!!!!
Ah io mi chiamo Matilde da Treviso
Ciao Matilde, mi fa davvero tanto piacere ricevere questo messaggio! Io curo il mal d’Islanda continuando a parlarne qui, in attesa del prossimo viaggio. Spero possa tornarci presto anche tu!
Adoro questi articoli sull’Islanda
Grazie Arianna! Li ho scritti con tanta passione
Bellissimo questo post… Come tutto il blog… Non sapevo quasi nulla di queste curiosità!
Grazie davvero! Quando si parla d’Islanda, divento una vera e propria nerd 😛
Ho condiviso su tutti i social possibili perché è troppo bello! Alcune cose le sapevo, ma quella dell’app per gli incesti e dei bambini lasciati fuori mi hanno fatto morire dal ridere. Siamo stati in Islanda ormai tre anni fa e l’abbiamo amata con tutto il cuore, vorremmo tanto tanto tornarci. Ora che ho trovato il tuo blog l’ho messo nei preferiti, bellissimo!
Ahaha, ma grazie!
Ma che carino questo articolo, hai raccontato un sacco di curiosità! Fortissima l’applicazione per evitare incesti, mi fa troppo ridere questa cosa 🙂
Lavoro all’aeroporto e ogni volta che mi viene una famiglia islandese sono sempre spiazzata dai cognomi, grazie a te adesso ho scoperto l’arcano!
Grazie! Davvero incontri degli islandesi? Sono talmente pochi che mi sembra un evento!
Ho letteralmente adorato questo post è sulla app mi si è spalancato un sorriso ? sulle mamme che lasciano i bambini parcheggiati ho scosso la testa, poi sui programmi che s’interrompevano per favorire le relazioni sociali mi è uscito un “vabbè ” ?
Bravissima!!!!
Grazie Ester, di cuore!
Che bell’articolo pieno di curiosità interessanti! La diversità é sempre molto affascinante!
Grazie!
Ahah fantastico questo post! Conoscevo la storia dell’app anti-incesto, ma devo ammettere che in questo momento sono più sconvolta dal panino del McDonald’s ancora intatto dopo 8 anni :O quella del patronimico la conoscevo, ma mi ricorda sempre il mitico “acchi si fiuu?” (traduzione: sei il figlio di…?) tipico del paesino dove abitano i miei zii e mia nonna 😀
Sì, anche nei paesini abruzzesi dicono così! Infatti la contraddizione maggiore degli islandesi è che sono sia “paesani” che mondani e internazionali
Quante curiosità!! Mi ha lasciata allibita che lascino i bimbi al freddo, avevo letto una cosa simile che riguardava la Svezia ma non ci credevo! Allora il freddo davvero rafforza e qui da noi che si fanno tanti problemi.
I due estremi, mi sa 🙂
Sapevo della mancanza di cognomi ma la app per evitare gli incesti è pazzesca! Tu pensa che in inverno mio figlio dorme con 16-17 gradi e mi danno della pazza, ecco dovrebbero fare un giretto da quelle parti allora!
Ahaha, è la cosa che ha sconvolto più persone fino ad ora! Io invece sono più scioccata per “l’albero più bello” e per il panino di Mc! A quanto pare in Italia le mamme sono molto più apprensive rispetto agli altri paesi: un giro da quelle parti farebbe bene a tutti 😀
Ho riso dall’inizio alla fine! Avevo già sentito da qualche parte molte news … anche io voglio credere agli elfi! Un po’ di tempo fa avevo scoperto una pubblicità sul turismo islandese molto carina … appena la trovo, te la posto!
Sì, ti prego postamela! Contenta di averti fatto ridere un po’ 😀
Ho passato tutto l’articolo a dire “oh madò!!” … non so assolutamente niente sugli islandesi ma questi articoli con le curiosità mi piacciono un sacco! Eviterei di commentare il panino di mc donald’s ancora intatto e gli elogerei per l’apertura mentale che hanno… la cosa più sconvolgente forse è stata l’app per evitare incesti! :O
Mi fa piacere che il messaggio sia arrivato anche a chi non è un grande fan dei Paesi freddi! Ciao Stefania, un abbraccio!
Non sapevo assolutamente niente di tutte queste cose, e mi sono divertita tantissimo a leggere! Già solo per l’assenza delle zanzare sarebbe un posto per me! Ma anche la fede negli elfi non è male? E cosa dire dei temibili poliziotti o del sindaco drag?? Bellissimo, mi sa che gli islandesi mi stanno simpatici!! 🙂
Conoscevo già il sistema del patronimico, il fatto dei passeggini lasciati fuori e sapevo già che sono avantissimo per quel che riguarda i gusti sessuali, ma il resto no! Non so perché ma pensavo che l’Islanda fosse piena di alberi, un po’ come il resto della Scandinavia. E non credevo ci fossero così tante pecore!
Quando hai detto dell’app mi stavo cappottando! Se c’è una app significa che l’incesto involontario succede molto spesso o.O ma ti immagini che sfiga? “Sì mi sono innamorato di Tizia, ma ho scoperto che è mia cugina”!
😀
L’Islanda è un paese che mi affascina ma che non conosco affatto, e questo tuo curiosissimo articolo mi è davvero piaciuto tanto!!
Forse mi sbaglio, ma anche in Bulgaria ho sentito dire che usano il patronimico in alcuni casi. Devo indagare 😉
Buon primo maggio!
Ciao Celeste, grazie per il tuo bel commento 🙂 L’Islanda è il Paese che tratto di più sul blog, quindi sei nel posto giusto! Sulla Bulgaria non saprei, ora mi hai incuriosita. Buon 1 maggio anche a te!
Interessante questo post: conoscevo solo tre tra le curiosità elencate!
Grazie, mi fa piacere 🙂 Quali conoscevi già?
Sapevo che in Islanda ci sono più pecore che umani, dell’energia e come sono formati i cognomi. Il resto ignoravo completamente