Cosa vedere a Torshavn – Guida alla capitale delle Fær Øer, dove vive il 40% degli abitanti delle isole (I stesura 2021, aggiornata al 2025, dopo il mio ultimo viaggio)
Adoro scoprire mete dimenticate, spesso liquidate dai turisti con un “si visita in due ore”, e segnalate sulle guide solo per l’immancabile binomio “chiesa+città vecchia”. Tórshavn è uno di quei posti.
Nella capitale delle Isole Faroe, chi ama il Nord – e ha occhi per vedere – troverà piacevoli sorprese.
Ho scritto anche una guida titanica per organizzare il viaggio alle Faroe!
INDICE
❆ Informazioni generali su Torshavn
❆ Isole Faroe: storia della capitale
❆ Torshavn, cosa vedere: 10 idee
❆ Dormire a Torshavn, hotel e guesthouse con cucina
❆ Come raggiungere Torshavn e come muoversi
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Torshavn: informazioni generali
Torshavn – il cui nome significa “porto di Thor”– è la capitale delle Faroe, che a loro volta fanno parte del Regno di Danimarca, pur non essendo parte dell’UE: proprio come la Groenlandia, altro stato federato danese.
Dato che le Faroe NON fanno parte dell’Unione Europea, ora più che mai è necessario stipulare un’assicurazione di viaggio: ecco l’assicurazione che uso (10% di sconto per i miei lettori!) Vi consiglio inoltre questa e-sim per internet. Con il mio codice SPECIAL5 avrete il 5% di sconto!
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Come per Reykjavik e per Nuuk – con cui tra l’altro la capitale faroese è gemellata – qui si concentra la maggior parte della popolazione del Paese: a Torshavn ci sono circa 23.000 abitanti dei 56.000 totali.
Sebbene la città sia tutt’altro che internazionale, qui e nel resto delle Fær Øer si parlano ben tre lingue: oltre al faroese (lingua ufficiale), conoscono anche il danese e l’inglese.
Ma dove si trova Torshavn? Che clima c’è?
Le Isole Fær Øer si trovano nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico del Nord, tra Scozia, Norvegia e Islanda, a 62°N di latitudine.
Nello specifico, la capitale Tórshavn – che si pronuncia così – è nella parte Sud di Streymoy (lett: isola della correnti), una delle maggiori isole che compongono l’arcipelago.
Il fatto che Torshavn sia quattro gradi al di sotto del Circolo Polare Artico, comporta giorni molto lunghi in estate e molto brevi in inverno: nella capitale faroese ci sono ben 20 ore di luce nel solstizio d’estate e solo 5 nel solstizio d’inverno.
La temperatura invece non ha grosse variazioni stagionali: tra 9 e 13°C in estate e tra 2 e 6°C in inverno, sebbene faccia sempre più ‘caldo’ anche qui.

Cielo su Torshavn a luglio, ore 23.00 – In foto: Skansin, da non perdere!
Storia delle Isole Faroe, che coincide con quella di Torshavn
- La tradizione narra che, tra il 560 e il 567, le isole Faroe furono visitate dai monaci irlandesi, ma i primi a colonizzarle furono i norreni più di trecento anni dopo.
- Nel X secolo, fu proprio sul promontorio roccioso di Tórshavn che l’assemblea locale (Ting) iniziò a riunirsi, luogo che ancora oggi è sede governativa. (Di Tinganes parlo nella sezione “cosa vedere a Torshavn“!).

Tinganes, la penisola con l’antico parlamento delle Fær Øer
- Nell’anno 1000 iniziò la conversione forzata al cristianesimo su pressione del Regno di Norvegia, a cui le isole appartenevano.
- Dal 1536 al 1814, il Regno di Norvegia divenne dipendente da quello di Danimarca. Con la separazione dei due regni nel 1814, sarà quest’ultima a mantenere il possesso delle Fær Øer.
- Dal 1579 al 1856 Torshavn divenne il centro del monopolio commerciale voluto dai danesi.
- Dal 1941 al 1945 venne occupata pacificamente dagli inglesi per impedire il dominio della Germania sull’Atlantico (dopo che Hitler invase la Danimarca).

“Colazione sull’erba” versione faroese – S.J. Mikines
- Dopo la guerra il controllo delle Fær Øer tornò alla Danimarca, ma nel 1948 venne sancita una parziale autonomia delle Faroe. Come per la Groenlandia, le Faroes continuano a dipendere dai danesi per questioni militari, diplomatiche e monetarie. Alcuni faroesi desiderano una totale indipendenza, altri vogliono continuare a beneficiare dei sussidi del Regno di Danimarca.
Tórshavn oggi è una moderna cittadina portuale a misura d’uomo.
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Cosa vedere a Torshavn: dieci idee
Il centro di Torshavn è poco più di 1 km quadrato e le prime cinque attrazioni si possono visitare in un giorno-due, a seconda dei vostri ritmi.
01. Il parlamento e la old town (Reyn): la prima cosa da vedere a Torshavn!
02. Skansin
03. Viðarlundin Park
04. Listasavn Føroya, museo d’arte: da non perdere!
05. Nordic House
06. Una rotonda-emoji
07. Føroya Náttúrugripasavn, museo nazionale
08. Kongavarði trekking
09. Kirkjubøur (15 minuti dalla capitale)
10. L’antico cimitero di Torshavn, Gamli Kirkjugarður
1. Il Porto, il Ting e la città vecchia a Tinganes

Il porto della capitale con gli edifici rossi di Tinganes sullo sfondo
Il porto di Tórshavn è il fulcro della cittadina e proprio nella penisola lì accanto (Tinganes) verso il 900 d.C. è nato il primo parlamento (Ting) e il primo insediamento della capitale.
Il Ting – insieme a quello islandese a Thingvellir – è uno dei primi parlamenti al mondo. Ancora oggi, sulla roccia vicino all’edificio è possibile vedere una meridiana “vichinga” incisa, probabilmente legata agli dèi pagani che venivano venerati qui fino all’avvento del Cristianesimo intorno al 1000.
Oggi è ancora sede governativa, ma il parlamento unicamerale dal 1852 è nei pressi della moderna piazza della capitale, vicino alla pedonale via dello shopping Niels Finsens gøta.
Fa impressione vedere un palazzo del governo che sembra una casa degli elfi, ma che soprattutto non ha alcuna guardia!
Dopo l’incendio del 1673, solo due degli edifici di Reyn, la old town di Torshavn (città vecchia) sopravvissero: i più antichi risalgono al XVI e al XVII secolo. Passeggiare tra questi curatissimi edifici in legno è davvero piacevole: in 15-30 minuti potreste farcela.
2. Skansin: il faro, resti di fortezza e punto panoramico
Skansin era una fortezza costruita nel 1580 per difendersi dai pirati, distrutta e ricostruita più volte fino all’arrivo degli inglesi durante la II guerra mondiale.
Qui, sono inoltre visibili dei cannoni di fine ‘700 risalenti al monopolio imposto dalla Danimarca e dei cannoni più moderni legati all’occupazione inglese. Gli artefatti più scenografici credo siano il faro bianco e rosso e le casette con il tetto in torba.
Degna di nota è anche – e soprattutto – la vista che si gode da qui: si possono ammirare la città dall’alto – da un lato – e le isole limitrofe dall’altro, quali Nolsoy e Eysturoy. Si potrebbe visitare in pochi minuti, ma se vi piacciono i luoghi contemplativi, potreste rimanerci a lungo.
3. Viðarlundin í Havn, il parco centrale di Tórshavn: da vedere assolutamente!
Un posto che non è neanche annoverato tra le classiche cose da non perdere a Tórshavn, ma che per me è la parte più bella della capitale. Lo abbiamo scoperto per caso, partecipando ad un Viking Festival che aveva luogo proprio qui.
Si tratta di un parco curatissimo, ricco di alberi che hanno a malapena 100 anni.
Bisogna considerare che alle Faroe – come in Islanda – gli alberi sono una rarità! Alle Fær Øer gli alberi non riescono a crescere perché le pecore mangiano i germogli.
Avere una foresta qui, significa anche avere uccelli diversi rispetto al resto del Paese!
Ci sono inoltre specchi d’acqua ed è un luogo in cui si incontrano solo local a spasso con il cane o in pausa relax.
4. Listasavn Føroya, la bellissima galleria d’arte faroese
Adoro questo museo, anche perché situato nella propaggine Nord del parco di cui sopra: è una galleria immersa nel bosco!
Vale la pena andarci anche solo il bar-bookshop in pieno stile nordico: qui si può prendere un caffè tra esposizioni fotografiche e souvenir, ma soprattutto tra gli alberi, ben visibili attraverso ampie vetrate.
È entrato nella lista degli imperdibili dopo aver scoperto il pittore faroese Sámuel Joensen-Mikines, grazie all’ottimo libro sulle isole Fær Øer “The Land of Maybe“.

“La partenza della nave” – Sámal Joensen-Mikines, 1947
Questo artista di un secolo fa è considerato il capostipite della pittura delle Faroe.
Ha studiato arte a Copenaghen, ma, come dice il nome stesso, era originario di Mykines (l’isola dei puffin!) e dipingeva soggetti prettamente faroesi: dai paesaggi idilliaci con tetti in torba, a tematiche cupe come tempeste, funerali (immagine sotto) e la famigerata mattanza delle balene.

S.J. Mikines, “Ritorno dal funerale” (1937) – I faroesi hanno il black metal nelle vene
Oltre che per la bellezza del museo e delle opere, credo sia interessante da visitare per avere uno spaccato della cultura delle Fær Øer.
Uno dei soggetti dipinti ad esempio è la “chain-dance“- quadro sotto – danza di gruppo tradizionale importata dalla Francia che ora sopravvive solo qui: si tratta di prendersi per mano e formare un cerchio, per poi fare due passi a destra e due a sinistra.

“Dansurin” S.J. Mikines (1944)
Un’occasione conviviale fatta anche per riscaldarsi, che purtroppo a Tórshavn permane solo negli eventi speciali.
Noi tra boschetto, caffè e contemplazione quadri abbiamo passato forse due ore alla Listasavn Føroya, ma ce la siamo presa comoda.
Vi rimando al sito ufficiale www.art.fo per prezzi e orari sempre aggiornati.
A dieci minuti a piedi da qui (oltre al fantastico Hotel Brandan) c’è un’altra chicca:
5. La Nordic House di Torshavn
Se siete architetti e appassionati di stile nordico, qui avete fatto ambo: la Nordic House è un centro di cultura nordica realizzato da architetti islandesi e norvegesi, da un ingegnere danese e arredato con i mobili del geniale architetto finlandese Alvar Aalto.
Dal 1983 offre un carinissimo bar, uno spazio espositivo e un auditorium. Inoltre fuori ci sono sculture rappresentative del mondo faroese.
Gli eventi in corso e gli orari aggiornati sono sul sito ufficiale nhl.fo
Le prossime cose da vedere a Tórshavn sono fuori dal centro o negli immediati dintorni della città e richiedono un altro giorno in aggiunta.
Per le tre attrazioni successive ho avuto un inviato speciale: Riccardo, che è rimasto 24 ore in più nella capitale delle Fær Øer (mentre io ero sull’isola di Suðuroy).
6. Una ridente rotonda
Questa rotonda-emoji si trova appena fuori dal centro, all’incrocio tra Íslandsvegur e Grønlandsvegur.
L’ha fotografata lui, mentre era diretto verso il prossimo luogo d’interesse:
7. Føroya Náttúrugripasavn, Museo Nazionale delle Faroe: storia e natura
Un museo che aiuta a comprendere la cultura del luogo, che piaccia o meno.
L’esposizione comprende imbarcazioni, abiti e arredi delle chiese medievali di Kirkjubøur (punto #9).
Per quanto riguarda la storia naturale, oltre ad una sezione geologica, ci sono animali impagliati ormai estinti per colpa dell’uomo, come l’alca impenne, il corvo bianco e l’ultimo esemplare di pecora faroese uccisa sulla minuscola isola di Lítla Dímun nel 1844, in quanto considerata una specie poco produttiva e difficile da gestire.
È un tipo di pecora che ora si trova solo sul remotissimo isolotto scozzese di Soay: le pecore odierne sono un incrocio tra quelle islandesi e scozzesi delle Isole Shetland e Orkney.
Sono inoltre esposti due scheletri di orca e globicefalo e gli attrezzi che usavano (e usano) per fare il Grindadráp, la tradizionale mattanza delle balene pilota che avviene appena capita l’occasione (e in cui purtroppo ci siamo imbattuti, ma questa è un’altra storia…)

Credits: National Museum of the Faroe Islands
Riccardo ci ha speso due ore, ma ha passato in rassegna tutti i pannelli esplicativi, quindi potreste cavarvela con molto meno.
Anche qui vi rimando al sito ufficiale tjodsavnid.fo per ulteriori dettagli.
8. Kongavarði, trekking sul monte alle porte di Torshavn
A sud della capitale, dalla parte completamente opposta rispetto al museo di cui sopra, è possibile fare un semplice trekking che regala scorci su Tórshavn e dintorni.
Si chiama Kongavarði, che vuol dire “cairn del Re”, per i tre cumuli di pietre realizzati in cima: sono alti più di due metri!
Ecco la mappa del percorso, che dura circa 1 oretta totale e inizia qui nel villaggio di Agir, a 3 km dal centro di Torshavn.
Il mio inviato speciale ha detto che è stata una piacevole passeggiata e che si è potuto gustare il pranzo in compagnia delle beccacce di mare e nessun altro.
Dalla vetta del monte è possibile anche proseguire il trekking e raggiungere la splendida Kirkjubøur, dove però noi siamo andati in auto:
9. L’antico villaggio di Kirkjubøur (comune di Torshavn) – da vedere!
Candidato UNESCO, Kirkjubøur è il più importante sito storico del Paese, nonché sede episcopale nel Medioevo.
Qui nel 1300 fu quindi costruita la prima cattedrale delle isole, quella di St. Magnus. Oggi la moderna cattedrale è a Tórshavn, ma non è altrettanto interessante.
Il vescovo nel Medioevo viveva nell’adiacente fattoria ancora in uso: Kirkjubøargarður/Roykstovan.
La tradizione vuole che sia stata trasportata direttamente dal Sognefjord in Norvegia, ma in realtà è stata costruita in loco con il legno arrivato alla deriva.
Si tratta di una struttura di 900 anni fa occupata dalla famiglia Patursson da 17 generazioni; oggi una parte dell’edificio è aperta al pubblico e ha la funzione di ristorante.

Chiesa di St.Olav con relativo cimitero – è scappato il morto!
Sempre lì accanto c’è una chiesa del 1250 restaurata in tempi moderni e dedicata a Sant’Olav, santo più importante delle Faroe celebrato il 29 luglio con una festa nazionale.
Al di là delle singole attrazioni, questo villaggio ha un’atmosfera fiabesca per le sue casette nere con tetto in torba e per l’immancabile affaccio sull’Oceano, che alle Fær Øer è una costante.
Dalla capitale, Kirkjubøur si raggiunge con 15 minuti di macchina o con l’autobus.
10. Gamli Kirkjugarður, il vecchio cimitero di Torshavn
Alle Fær Øer con l’autrice del libro Cemetery Safari abbiamo visitato molti cimiteri, ma Gamli Kirkjugarður ci era sfuggito.
Nel 2025 sono tornata nella capitale faroese ed è stata la prima cosa che sono andata a vedere, salvo aver avuto un piccolo incidente: ero lì da sola e mi sono imbattuta in tre faroesi ubriachi che gridavano “You’re so cute!”, per cui sono scappata a gambe levate.
N.B. Le Faroe sono un posto assolutamente sicuro, ma nel weekend gli abitanti alzano un po’ troppo il gomito.
Per ulteriori idee su cosa fare a Tórshavn e dintorni ci sono visittorshavn.fo e visitfaroeislands.com, che ha anche un carinissimo ufficio sul porto.
Dove dormire: hotel a Torshavn e altri alloggi
La capitale delle Isole Faroe è sicuramente un ottimo posto in cui fare base per visitare le tre isole maggiori: Streymoy (su cui si trova) Vagar e Eysturoy, collegate tra loro da ponti e tunnel.
Inoltre qui ci sono tutti i servizi possibili e si può entrare in contatto con i faroesi, a differenza degli altri piccoli villaggi sperduti.
A Torshavn – come nel resto del Paese – costa tutto di più rispetto all’Italia, ma i prezzi si abbassano se si prenota in anticipo e se si rimane più di una notte.
Per avere un’idea del budget in estate (alta stagione):
Fascia alta €€€ – Appartamenti e hotel dai 200€ in su per una doppia
Fascia media €€ – Guesthouse e hotel tra 120 e 200€ per una doppia
Fascia bassa € – Non ho trovato ostelli/hotel di fascia bassa.
Dormire a Torshavn: hotel (da budget alto a budget medio, sempre per gli standard nordici)
La capitale è l’unico posto in cui trovare hotel di un certo livello: gli alloggi sulle isole sono pochi e spesso sono molto essenziali.
€€€ Nel 2021 abbiamo alloggiato una notte all’Hotel Streym (chiamato “Hotel Djurhuus” su booking): ottima posizione, gentilezza e colazione inclusa.
La nostra era stata una spesa media, ma vedo che ora hanno alzato notevolmente i prezzi. Se poi optate per le camere superior con affaccio sull’oceano, allora i prezzi schizzano davvero, specialmente a luglio e agosto.
Degni di nota sono anche Havgrim Seaside Hotel 1948, che ha una vista mare stratosferica e l’Hotel Føroyar, dove nel 2007 soggiornò anche Clinton.
Questo albergo si trova su una collina a 20-30 minuti dal centro ed è stato progettato dagli architetti danesi Friis & Moltke con arredi di Philip Starck & Montana.
€€ Tra i migliori hotel dove dormire alle Faroe islands c’è il fantastico Hotel Brandan, un 4 stelle superior dai prezzi competitivi. Nel 2025 ci ho alloggiato una notte, usufruendo di tutti i suoi goduriosi servizi: ha una palestra (foto sopra), una hot tub e persino delle cantine vinicole.
Ho apprezzato anche la posizione a 10 minuti a piedi dal centro: abbastanza vicino a tutte le attrazioni, ma anche abbastanza lontano dai rumori del porto e dalle sbronze faroesi del fine settimana. Chi va alle Faroes cerca il silenzio, no?

Cin-cin dall’ Hotel Brandan, con ottimo vino di loro produzione!
Guesthouse con cucina (budget medio)
Le guesthouse sono la soluzione con il miglior rapporto qualità-prezzo in Nord Europa, soprattutto se – come noi – preferite cucinare il vostro cibo.
Per approfondire, vi consiglio di leggere: “Cosa si mangia alle Isole Faroe e dove fare la spesa”

Cibo tradizionale faroese: pecora fermentata con orzo nocciole e funghi – Viking Festival
L’unica cosa che bisogna tenere a mente prima di sceglierla, è che l’angolo cottura è davvero piccino (foto sotto). Avere uno scolapasta pieghevole come questo e una moka elettrica qui è davvero molto utile.
Abbiamo conosciuto anche la proprietaria che è stata molto gentile, cosa non scontata in un posto che si sta affacciando ora al mondo del turismo.
La guesthouse consigliata si trova a Hoyvík, che è un sobborgo di Torshavn, ma se cercate un alloggio per due, su booking si trovano tantissime altre opzioni affini.
Come muoversi a Torshavn?
Nella mega-guida al viaggio alle Fær Øer, ho scritto come arrivare sulle isole nei dettagli.
Una volta giunti a Tórshavn via acqua o via aria, vediamo come spostarsi.
Torshavn è una piccola capitale, quindi la macchina serve solo fuori città: i maggiori alleati saranno i vostri piedi o al massimo gli autobus.
Bussleiðin è il servizio di red bus gratuiti che offre anche una tratta per raggiungere il Museo Nazionale appena fuori città e l’antico villaggio di Kirkjubøur (punti #6 e #9 delle dieci cose da vedere a Torshavn).
Si prendono facilmente dalla pedonale via dello shopping Niels Winthers gøta.
A presto con altri reportage polari,
Valeria