Amundsen: a casa del celebre esploratore polare in Norvegia
Attraversando lo Stretto di Drake in tempesta, non ho sperimentato neanche l’infinitesima parte delle difficoltà degli esploratori del secolo scorso, ma la mia esperienza in Antartide è stata così forte e estrema, che ho iniziato ad ammirare profondamente gli eroi polari, interessandomene sempre più.
In occasione del 150° compleanno di Roald Amundsen, racconto di lui: ho avuto il privilegio di visitare la Norvegia da Oslo a Spitsbergen seguendo le sue orme, anche grazie alle collaborazioni con Visit Greater Oslo, Visit Oslo e Poseidon Expeditions, che mi hanno supportata nella realizzazione di questo itinerario sui generis.
Con l’impeccabile Poseidon Expeditions ci sono spesso offerte favolose per le spedizioni polari con sconto cumulativo per i miei lettori. Codice: #Polarvale.
Potete anche mandarmi una mail ad info@valeriacastiello.com o scrivere direttamente a Poseidon qui, in inglese. Posso garantire la qualità dopo averci fatto crociere alle Svalbard, in South Georgia, in Antartide e presto anche in Groenlandia Est!
INDICE
Roald Amundsen in breve
Roald Amundsen a Oslo e dintorni
– Amundsen House: la casa vicino Oslo
– Museo Fram: la nave di Nansen prima e di Amundsen poi
– Le spedizioni polari in altri musei di Oslo
Svalbard: i luoghi di Amundsen e Nobile
– Longyearbyen. Museo delle spedizioni al Polo Nord
– Ny Ålesund. Amundsen al Polo Nord con il dirigibile Norge
Bergen e Tromsø: l’ultima spedizione di Amundsen e la morte
– Il Polar Museum di Tromsø
Curiosità su Roald Amundsen: vita privata e memoria collettiva
Le imprese di Roald Amundsen in breve
Dato che, seguendo l’itinerario a tema, si perde un po’ il filo del personaggio e dei suoi traguardi, un piccolo riassunto è doveroso.
Roald Amundsen nasce nel 1872 a Borge (a Sud di Oslo) e muore nel Mar Glaciale Artico nel 1928.
Per volere dei genitori aveva intrapreso medicina, ma fin dall’adolescenza era proiettato verso le esplorazioni polari, richiamo che ascoltò da ventenne, diventando una leggenda.
Se vi interessano queste terre, ne ho scritto un libro intero! Si chiama Antarktikós e racconta sia le mie umili spedizioni che il mondo antartico nella sua interezza.
Ecco le sue maggiori spedizioni:
- 1897-99 | Belgica, la prima spedizione antartica invernale della storia, guidata dall’esploratore belga Gerlache.
- 1903-1906 | Gjøa, Roald Amundsen è il leader della prima spedizione ad attraversare il Passaggio a Nord-Ovest.
- 1910-1912 | Spedizione Amundsen a bordo della Fram, inizialmente diretta verso il Polo Nord, cambierà rotta raggiungendo per la prima volta il Polo Sud, il 14 dicembre 1911. Scott raggiungerà il Polo Sud geografico un mese dopo. Questa è senza dubbio l’impresa che diede più fama ad Amundsen.
- 1926 | Norge, il primo volo sul Polo Nord della storia, a bordo dell’omonimo dirigibile costruito e pilotato dall’italiano Umberto Nobile.
- 1928 | Latham expedition per salvare Umberto Nobile e i suoi uomini, partiti per il Polo Nord con il dirigibile Italia. Questa spedizione porterà Amundsen alla morte, come racconto qui.
“Come si pronuncia Amundsen? Si legge come in italiano, ma con l’accento sulla a”
Amundsen a Oslo e dintorni
Iniziamo a seguire le tracce di Amundsen partendo da dov’è nato e vissuto.
Sulla capitale norvegese, ho scritto una mega guida: 15 cose da vedere a Oslo
A casa di Roald Amundsen (fuori Oslo)
– Perché visitare “Uranienborg”
– Informazioni pratiche sulla visita
– Come raggiungere casa di Amundsen
Perché visitare “Uranienborg”
Sia la casa del grande esploratore, che i suoi dintorni, sono un posto pazzesco. Siamo a Svartskog – Sud di Oslo – su un fiordo dalla vegetazione rigogliosa, dove l’unico suono è costituito dal canto degli uccellini.
Roald chiamava la sua casa “Uranienborg”, dal quartiere di Oslo in cui viveva prima. Questa non è quindi la casa dove è nato Amundsen, ma quella in cui visse la maggior parte della sua vita da celebrity, lontano da occhi indiscreti.
Si trasferì qui nel 1908 e ci rimase fino al 1928, quando chiuse la porta per l’ultima volta.
La casa è esattamente come l’ha lasciata, quindi camminiamo dove camminava Roald Amundsen, tra i suoi diari, i suoi oggetti quotidiani, i suoi cimeli e persino il suo spazzolino da denti.
Dopo di lui ci vissero brevemente solo i suoi cari, che la lasciarono intonsa, per poi trasformarla in un museo dal 1935.
Si tratta di un luogo imperdibile anche solo per visitare una casa norvegese di inizio ‘900 completamente intatta, dall’architettura agli oggetti.
Ad Uranienborg sono state ritrovate lettere d’amore, lettere di bambini che chiedono autografi, bollette del telefono e dell’elettricità, messaggi dalle famiglie reali di tutto il mondo e dalla Casa Bianca, application per le spedizioni, etc. etc.
Una visita che ci fa conoscere Roald come uomo, per capire Roald come esploratore.
Una visita straordinaria anche e soprattutto grazie ad una guida speciale: un ricercatore polare appassionato e avvincente.
Solitamente i giornalisti e i conoscenti entravano solo al piano terra, quello con la cucina e il soggiorno, ma noi possiamo sbirciare anche le aree più private, come la sua stanza da letto e lo studio, dove preparava le spedizioni.

Medicine comprate per la spedizione del 1914 – annullata causa guerra – che rende l’idea dell’organizzazione in nave. Tra i farmaci, compaiono anche oppio, arsenico e morfina: si sente ancora l’odore!
Tra le inesauribili testimonianze delle sue imprese, troviamo rocce antartiche, il pianoforte che era sulla Fram direzione Polo Sud, un pinguino Adelie impagliato e la piccola orsetta polare Maria, che aveva cercato invano di addomesticare durante la Maud expedition.
Visitare casa di Amundsen e i suoi splendidi dintorni è stata un’esperienza indimenticabile, sicuramente la più bella fatta nella capitale norvegese.
Casa di Amundsen: informazioni pratiche per la visita a “Uranienborg”
- La casa-museo di Amundsen si può visitare solo da venerdì a domenica dalle 11 alle 16, da maggio a inizio-settembre; esclusivamente con visita guidata.
- Il biglietto, che include accesso e tour guidato, costa 200 NOK (circa 20€); per eventuali riduzioni e aggiornamenti consultate il sito ufficiale.
- Non è consentito portare zaini durante la visita: si possono lasciare al piano terra, dove nessuno li tocca.
Il bookshop-museo
A due passi dalla Roald Amundsen’s House, l’esposizione di cimeli continua nell’edificio accanto, dove, tra gli sci di Amundsen e i suoi guanti polari originali, vendono anche dei souvenir a tema.
Dove mangiare vicino casa di Roald Amundsen?
Con 3 minuti di macchina o 10-15 a piedi, si raggiunge un posto sfizioso in cui pranzare o prendere un caffè: Svartskog Kolonial.
Kolonial significa “drogheria” in norvegese antiquato, un nome che rende l’idea del luogo: non è solo un bistrot, ma anche un coloratissimo negozio vintage con vestiti e oggettistica, anche per bambini.
Qui ho pranzato con Visit Greater Oslo, trovando persino un’ottima opzione vegetale!
Come arrivare alla Roald Amundsen’s House a Svartskog
Tasto dolente. Raggiungere la casa di Amundsen è un’odissea, ma ne vale assolutamente la pena.
Bus. Dalla stazione centrale di Oslo ci vuole circa un’ora e mezza con gli autobus. Gli autobus direzione Svartskog si possono prendere solo nei giorni feriali partendo dalla stazione di Kolbotn. Vanno bene sia l’86 che il 585, che passano ogni mezz’ora. In entrambi i casi bisogna aggiungere circa 15 minuti a piedi.
Traghetto. Ai tempi di Amundsen c’erano collegamenti via acqua, oggi non più!
Bicicletta. Andare in bici richiede poco più di un’ora, ma bisogna accertarsi che il noleggio o il bike sharing a Oslo sia valido anche per andare fuori città, cosa molto poco frequente.
Macchina. In auto dalla stazione centrale di Oslo ci vogliono circa quaranta minuti. Io ho avuto la fortuna di essere ospite di Visit Greater Oslo e di avere un passaggio da loro: in taxi a/r avrei speso 130-150€. Cinque minuti di taxi a Oslo costano tranquillamente 20€.
Il museo Fram, la nave di Nansen prima e di Amundsen poi
– Come arrivare al Museo Fram di Oslo
– Consigli pratici per visitare il Fram museum
Fram, che in norvegese significa “avanti”, è la nave di legno più resistente mai costruita.
È conservata nell’omonimo museo di Oslo, realizzato appositamente per questo prodigio della tecnica.
È un posto incredibile, sia per la cura con cui hanno allestito l’esposizione, che per le imprese che evoca: secondo Trip Advisor, il Frammuseet è il miglior museo della Norvegia. Non stento a crederlo!
Nessuna imbarcazione era arrivata così a Nord (85° 57′ N) e così a Sud (78° 41′ S) e rimane ancora oggi la nave in legno che ha raggiunto le latitudini più estreme.
Al museo Fram è possibile salire su questo vascello leggendario!
La nave Fram fu costruita nel 1893 da Colin Archer per Nansen, esploratore norvegese, ma anche scienziato e politico. La inaugurò per una spedizione polare dove misureranno anche i fondali dell’Oceano Artico.
Nansen era un modello per Roald Amundsen, che ebbe l’onore di usare la sua nave per la spedizione che gli diede più fama: quella in cui conquistò il Polo Sud (1910-12).
Da che la nave Fram era a vapore, fu modificata in un’imbarcazione a diesel per tale impresa.

Per non dimenticare ciò che è successo il 14 dicembre 1911: la conquista del Polo Sud ad opera di Amundsen e dei suoi uomini.
La Fram non è l’unica nave visitabile nel Fram Museum di Oslo: custodisce anche la Gjøa, la nave del Passaggio a Nord-Ovest!
Che stiate seguendo un itinerario a tema Amundsen o meno, il Frammuseet è da non perdere.
Come arrivare al Museo Fram di Oslo
Il museo Fram si trova sulla penisola di Bygdøy, famosa per i suoi bellissimi musei.
È raggiungibile in una mezz’ora con l’autobus 30 che parte dal Nationaltheatret.
Dove dormire per visitare il museo Fram? La zona migliore (anche per visitare il resto) è quella del Teatro Nazionale, dove tra l’altro ferma il treno diretto da/per l’aeroporto. Qui i migliori alloggi con cancellazione gratuita!
Da aprile ad ottobre ci si può arrivare in 15 minuti prendendo i traghetti al molo 3, all’altezza del municipio (Rådhus). Se riuscite, prendete l’imbarcazione dell’Oslo Sightseeing: è la più panoramica ed è quasi tutta aperta, consentendo anche di fare foto.
Sia i mezzi che i musei sono inclusi nell’Oslo Pass, che vi consiglio caldamente: è acquistabile qui.
Consigli pratici per visitare il Fram museum
- Gli orari sono consultabili sul sito del Frammuseet
- Idem per i prezzi, ma consiglio di fare direttamente l’Oslo Pass, che consente l’accesso gratuito al Fram e ad oltre 30 attrazioni ed include anche gli ottimi trasporti pubblici.
- Il tempo di visita stimato è di due ore, ma, se come me siete appassionati del genere, vi conviene stare molto più larghi con i tempi: io avrei passato ore anche solo nel negozio di souvenir. Se siete di corsa, visitate almeno il II piano, salendo a bordo della nave Fram.

Brutte notizie per i fotografi: il museo è piuttosto buio, solo da fuori si possono fare foto decenti
Altri musei di Oslo sugli esploratori polari
Oltre alle attrazioni di cui sopra, a Oslo ci sono anche musei che hanno solo qualche pezzo o qualche sala a tema polare. Dato che sono tutti inclusi nell’Oslo pass – e lo sono anche i mezzi per arrivarci – ci si può fare anche solo un salto.
Tutte le altre esperienze da fare a Oslo sono prenotabili qui, con cancellazione gratuita!
Nel mio prossimo viaggio nella capitale della Norvegia , andrò a vedere anche il Museo dello Sci a Holmenkollen, dove c’è una sezione dedicata alle spedizioni artiche (e antartiche) fatte con tali mezzi, e il centralissimo museo Historisk, dove si trovano testimonianze sulle popolazioni dell’Artico, sugli inuit, sui sami e sugli igloo.
Roald Amundsen alle Svalbard
Seguire le impronte degli esploratori quassù è ancora più epico, visto che siamo a poco più di 1000 km dal Polo Nord!
Museo delle Spedizioni al Polo Nord (Longyearbyen)
Un bellissimo museo indipendente nel pieno centro della cittadina, proprio dietro l’edificio dell’Università.
Custodisce cimeli, articoli di giornale e filmati d’epoca a tema Polo Nord.
Le testimonianze vanno dalle imprese dell’esploratore artico Nansen (con la nave Fram) alle spedizioni con i dirigibile Norge (1926) e Italia (1928).
In queste ultime due – raccontate al piano superiore – compare anche Amundsen: nella prima è il braccio destro di Umberto Nobile, mentre nella seconda è parte attiva delle operazioni di soccorso, la più grande opera di salvataggio nell’Artico fino ad ora, che pagherà con la vita.
Le esplorazioni via aria sono il tema preponderante del museo, ma qui sono ricordati anche gli eroi che hanno cercato di raggiungere il Polo Nord con sci, barche o cani da slitta.
Una chicca è il pavimento fatto come il pack ice richiama il ghiaccio con il suono, il colore e la giustapposizione di elementi. Da non perdere!
Informazioni pratiche per visitare il North Pole Expedition Museum
- Sconto del 20% sull’ingresso per chi alloggia in questa ottima guesthouse, in cui ho dormito anche io.
- Il biglietto è valido per 3 giorni: si può entrare più volte. Vista la lunghezza dei filmati, direi di approfittarne.
- Da febbraio a settembre è sempre visitabile, con visite guidate in inglese tutti i lunedì, mercoledì e venerdì mattina. Da ottobre a gennaio apre solo su richiesta, con gruppi di min. 15 persone.
- Orari e prezzi aggiornati sul sito ufficiale
Ny-Alesund e il dirigibile Norge (Amundsen-Nobile)
Un posto epico, teatro di imprese epiche, che ho visitato durante la mia crociera alle Svalbard.
Siamo a latitudine 79°N, nel centro permanentemente abitato più a Nord del Mondo, adagiato sul fiordo del Re: il Kongsfjorden.
Come ogni luogo alle Isole Svalbard, nasce come insediamento di minatori. Oggi invece è abitato solo da scienziati, che ci vivono tutto l’anno: circa 150 persone d’estate e 30 d’inverno.
I ricercatori sono – più che mai – solo degli ospiti, perché questo è il regno di numerosi uccelli (soprattutto sterne artiche) e, naturalmente, dell’orso polare.
È l’insediamento dei record nordici: ha il treno più a Nord del mondo (fermo dal 1958, quando hanno smesso di trasportare carbone), l’ufficio postale e il negozio di souvenir più a Nord del pianeta.
Al di là dei record, Ny-Ålesund è imperdibile anche per la torre di ormeggio che sosteneva il dirigibile Norge, con cui Amundsen sorvolò il Polo Nord.
Nel 1928 la stessa torre reggerà il dirigibile Italia, progettato e condotto ancora una volta da Nobile (foto sotto).
Amundsen, oltre a voler arrivare dove nessuno era arrivato, voleva dimostrare una volta per tutte che non ci fosse terra tra le Svalbard e il Polo Nord e compiere osservazioni metereologiche.
Dopo i suoi tentativi falliti a bordo degli idrovolanti, Roald decise di chiamare un ingegnere aeronautico e pilota di altissimo livello come Nobile, che aveva appunto costruito il dirigibile N1 (ribattezzato poi Norge per l’impresa).
Al suo fianco, partì da Ny-Ålesund e atterrò a Teller (Alaska), confermando che al Polo non c’era terra, ma soprattutto compiendo il primo avvistamento accertato del Polo Nord Geografico, nonché il primo volo sul tetto del mondo.
A Ny-Ålesund, ogni angolo ricorda Roald Amundsen.
Di tangibile c’è un suo busto, situato proprio davanti alla casa in cui alloggiò. All’epoca, l’edificio era del direttore della società mineraria locale, mentre oggi appartiene alla ricerca.
È stata ribattezzata Villa Amundsen e affiancata dalla Amundsen-Nobile Climate Change Tower (CCT), una struttura che misura i parametri atmosferici che influenzano il clima e la sua variabilità.
Ny-Ålesund è un posto imperdibile, non visitabile in autonomia. Io l’ho raggiunto in nave con Poseidon Expeditions: per i miei lettori ci sono sconti fino al 45% per le crociere polari con loro!
Bergen e Tromsø: l’ultima spedizione di Amundsen e la morte
L’ultimo giorno di cui si hanno notizie di Amundsen è il 18 giugno 1928, quando partì da Tromsø, dopo aver fatto scalo a Bergen il giorno prima, come racconta la foto sotto.
La Latham Expedition è l’ultima spedizione di Amundsen, alla ricerca di Umberto Nobile e del suo Dirigibile Italia, disperso nell’Artico estremo.
Come di consueto, prende il nome dal mezzo usato: in questo caso, l’idrovolante francese Latham-47 II.

Il Latham nell’antica capitale norvegese, 17 giugno 1928. Foto conservata alla Bergen University Library, che ho inserito anche tra le cose da vedere a Bergen
Ma perché un velivolo francese?
Amundsen voleva partecipare a questa importante operazione di salvataggio, ma, visto che all’epoca la Norvegia aveva poca disponibilità economica, prenderà accordi con la Francia.
Accordo che si rivelerà fatale, visto che l’idrovolante precipiterà nel Mar di Barents. Pezzi del velivolo verranno ritrovati in quelle acque glaciali, ma dell’esploratore norvegese non si saprà più nulla.
Com’è morto Amundsen?
C’è questo bellissimo libro di Monica Kristensen, che cerca di rispondere alla domanda:
A Tromsø, un must è il tour guidato sulle orme degli esploratori artici!
Percorso che naturalmente include il Polarmuseet:
Polar Museum, il museo polare di Tromsø
Il Polar Museum ha un piano dedicato alle spedizioni di Amundsen, senza però dimenticare Nansen e Nobile.
Nell’esposizione ci sono oggetti e fotografie del più celebre esploratore norvegese, il modello del dirigibile Norge – con cui ha sorvolato il Polo Nord – e reperti come un serbatoio del Latham 47 II, di cui sopra.
Vi rimando al sito del Polarmuseet per saperne di più, mentre le altre esperienze da fare a Tromsø sono qui, tutte con cancellazione gratuita.
Anche se i nostri viaggi non comportano i rischi corsi da Amundsen, un’assicurazione ci vuole!
Tra pandemie e scioperi, meglio star tranquilli: sconto del 10% per i miei lettori!
Curiosità su Amundsen
Vita privata: Amundsen aveva moglie?
Sei mesi prima di morire aveva chiesto la mano a tale Bess, che accettò. Piccolo dettaglio: lei aveva già marito in Alaska e doveva intraprendere un viaggio di due mesi per arrivar fin lì e annullare il precedente matrimonio.
Non fa neanche in tempo a tornare, che Amundsen parte per l’ultima spedizione, scomparendo per sempre. Bess a quel punto tornò dall’ex.
Memoria collettiva
Lo scrittore britannico Roald Dahl fu chiamato Roald in suo onore, ma sono soprattutto i luoghi ai confini del mondo ad esser stati battezzati “Amundsen”: Amundsen-Scott è la base USA al Polo Sud; sia un ghiacciaio che un tratto di Mare Antartico hanno preso il nome del celebre esploratore, così come un cratere lunare e l’asteroide 1065 Amundsenia.
In questo articolo, ho condiviso solo alcune delle innumerevoli curiosità su Amundsen, scoperte tra viaggi e libri.
Per saperne di più, oltre a invitarvi a visitare la sua strepitosa casa e i luoghi di cui sopra, vi consiglio due bellissimi film: “La tenda rossa” con Sean Connery e il più recente “Amundsen“.
A proposito, qui ho raccolto alcuni libri e film sull’Antartide!
Se avessi conosciuto Amundsen, probabilmente non l’avrei sopportato. Una persona fortemente concentrata su di sé, interessata a giungere dove nessun altro era arrivato per soddisfare il suo ego, più che per ricerca scientifica e piacere della scoperta.
Eppure, non si può non essere tremendamente affascinati dalla sua figura.
Un modello di perseveranza e metodo, a cui dobbiamo la conoscenza delle Terre Polari che abbiamo oggi.
Valeria
Sulla Norvegia ho scritto anche:
- Oslo, cose da vedere per amarla
- Dove dormire a Oslo: hotel economici e non
- Oslo Opera House: architettura, tour ed eventi
- Crociera alle Svalbard con Poseidon Expeditions
- Bergen, cosa vedere e fare
- Sognefjord in a Nutshell: da Bergen ai Fiordi
- Regali per viaggiatori nordici
- A caccia dell’aurora boreale: abbigliamento e attrezzatura fotografica
Su Nord e Grande Nord:
- Articoli sui Paesi Nordici
- Tutti i miei blog post sull’Islanda (di cui scrivo dal 2014)
- Reportage, guide e curiosità sull’Artico