Visitare Istanbul con un amico turco | Viaggio e foto del 2013, con qualche aggiornamento 2024
INDICE
Premessa
L’unicità della sua posizione
L’atmosfera da “Le mille e una notte”
Il Bosforo e la sponda asiatica
Mangiare come un turco
Gli strepitosi locali, notturni e diurni
L’ospitalità genuina
Le opere bizantine
Le trasformazioni degli Ottomani
Il traffico da Guinness
Premessa
Ho visitato Istanbul in un periodo molto delicato: quando la rivolta di Gezi Park era in un’apparente fase di stallo ed i fedeli stavano praticando il ramadan, nella bollente estate 2013.
È stata una settimana speciale anche grazie ad una guida locale d’eccezione: uno dei miei amici turchi conosciuto in Germania. Ora vi racconto cos’ha questa indescrivibile metropoli di particolare, nel bene e nel male.
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L’unicità della sua posizione
È una città dell’Europa, ma anche una città dell’Asia, in alcuni quartieri vi sentirete in Medio Oriente, in altri in Occidente, in certe aree le donne vi guarderanno attraverso le fessure del loro burqa (in distretti come Fathi), in altri – come Beyoğlu – vedrete le ragazze turche passeggiare in shorts.
A tal proposito, soprattutto se viaggiate tra donne, vi consiglio di alloggiare in questo bel quartiere per avere meno attenzioni indesiderate.
L’atmosfera da “Le mille e una notte” di Istanbul
Saranno tutti i vostri cinque sensi a catapultarvi in questa atmosfera. Il profumo delle spezie e della shisha, i sapori mediterranei e orientali nello stesso tempo, le musiche e le litanie d’Oriente, le pregiate stoffe e “le carezze” del vero bagno turco, il luminoso oro e la maestosità architettonica delle sue moschee.
Il Bosforo e l’autenticità della sponda asiatica
La traversata sul Bosforo per raggiungere questa sponda poco turistica, forse è ancora più bella della destinazione stessa. Da Eminönü abbiamo preso l’economicissimo traghetto che prendono quotidianamente gli abitanti di Istanbul e abbiamo passeggiato nell’area di Kadikoy, frequentata soprattutto da gente locale.
Le attrazioni famoso sono tutte sulla sponda europea, quindi non poteva essere altrimenti!
Sempre in questa zona, siamo tornati una seconda volta per farci coccolare (o castigare?) in un autentico hamam, ed anche qui l’autenticità della parte asiatica non si è smentita.
Sapori mediterranei tra Oriente e Occidente: dove mangiare ad Istanbul secondo la gente del posto
Il cibo turco credo sia il migliore che abbia mai provato dopo quello Italiano: mi ha colpita non soltanto per il sapore, ma anche e soprattutto per la sua varietà. Gli ingredienti sono semplici (riso, carne, pesce, vegetali e frutta), ma le combinazioni sono tra le più elaborate e fantasiose.
A.A.A. Dopo il mio viaggio a Torshavn e alle Faroe (luglio 2021) ho smesso definitivamente di mangiare carne e pesce: i consigli onnivori sono precedenti a quella data.
Il piatto forte è il kebab, anche se il migliore (il kebab al coccio), non lo abbiamo sperimentato nella turistica Istanbul, bensì in Cappadocia, nel cuore della Turchia. Il ristorante in cui ci eravamo trovati bene era Nazar Borek.
Potete leggere il mio reportage sulla Cappadocia su quest’altro blog di viaggi: fatevi un favore e dormite in questo alloggio, nei camini delle fate! Per le escursioni da fare in loco, prenotatele qui e qui.
Nella centralissima zona di Sultanahmet, oltre alle consuete trappole per turisti, qualche ristorante tipico esiste: il Köftecisi Selim Usta, ad esempio. È frequentato da molta gente del posto, e qui – come dice il nome stesso – la specialità sono le köfte, polpette speziate che possono essere sia a base di carne che di legumi, e sono spesso servite con fagioli bianchi, peperoncini sott’aceto e insalata.
Sicuramente nella parte asiatica il cibo è migliore e costa meno: proprio in quell’area, il nostro amico di Istanbul ci ha portati a mangiare la pida, una sorta di pizza alla turca; l’abbiamo sperimentata al Lahmacun di Kadikoy, posto dove secondo lui fanno “la miglior pida della città”. Come dargli torto?
Ma Istanbul è anche e soprattutto street food. Da queste parti sono tipici i panini con il pesce (balık ekmek) da provare al mercato del pesce di Karaköy, piuttosto che nella zona turistica di Eminönü.
Rimanendo sempre in tema cibo di strada, qui troverete delle ottime spremute di arancia e di melograno praticamente ovunque, ma sono tanto buone quanto poco igieniche: non escludo di aver preso la salmonella al mio ritorno a Roma proprio a causa di queste.
Gli strepitosi locali, notturni e diurni
Ad Istanbul non ci si annoia mai e ce n’è per tutti i gusti. La vita notturna più attiva ed i locali più suggestivi, li abbiamo sperimentati nell’area di Taksim-Beyoğlu, ma il posto che ho preferito era nei pressi dell’area turistica e conservatrice di Sultanahmet.
Aggiornamento 2024: Purtroppo è stato chiuso, comunque vi consiglio di sperimentare qualcosa di analogo dall’atmosfera mediorientale!
Sto parlando dello Yeni Marmara cafè, un posto con un arredamento molto caratteristico in cui si fuma shisha (cosa non così tipica come noi pensiamo), e si gode di una bellissima vista sul Mar di Marmara.
L’ospitalità genuina
Come già ho scritto parlando di Dubai, l’ospite in Medio Oriente è sacro, e sarete accolti benissimo, uomini o donne che siate. Ne abbiamo avuto la prova concreta al Gran Bazar, quando un venditore, in seguito ad un acquisto di una decina di euro, ha voluto a tutti i costi offrirci del chai (tè turco) e scambiare quattro chiacchiere con noi.
Per non parlare di quando uscivamo con il nostro amico turco!
Nonostante stesse osservando il digiuno per il ramadan, ci ha accompagnati nella parte asiatica per farci provare quelli che secondo lui erano il miglior “wafel” e la migliore “pida” di Istanbul.
Mi hanno davvero commossa.
Le opere bizantine di Costantinopoli
Le opere che ho apprezzato di più, sono quelle romano-bizantine, quelle realizzate prima che Istanbul prendesse questo nome e fosse conquistata dagli Ottomani, per intenderci.
Quella che un tempo doveva essere la cisterna del palazzo reale di Giustianiano, è senza dubbio la cosa più bella che abbiamo visto ad Istanbul. Questo stupendo mondo sotterraneo è stato scoperto nella metà del 1500, per poi diventare una discarica sotto il dominio degli Ottomani.
Anni dopo la mia visita è stata riqualificata in maniera incredibile: ecco i biglietti salta fila e i tour per visitarla!
È stata costruita con plinti, colonne e capitelli recuperati da edifici in rovina e restaurata almeno tre volte dopo lo sfregio subìto.
La più maestosa in passato doveva essere la chiesa di Santa Sofia, sempre dello stesso periodo storico. Le nervature poggiano su imponenti piloni inglobati nelle mura interne, dando l’impressione che la volta si regga senza nessun sostegno. Ciò che colpisce è anche la sapiente illuminazione ed i dettagli architettonici: i capitelli sono lavorati così finemente da sembrare ricamati.
Le trasformazioni degli Ottomani
Entrando nella Basilica di Santa Sofia si prova un mix di emozioni contrastanti: dalla commozione per la sua grandiosità alla rabbia per come è stata ridotta.
L’aggiunta di quattro minareti, l’intonacatura dei mosaici – faticosamente riportati alla luce – e l’aggiunta di medaglioni fuori luogo, sono solo gli aspetti più evidenti di questa nuova veste.
AGGIORNAMENTO 2020: Santa Sofia è diventata nuovamente una moschea.
La stessa sorte è toccata alla cinquecentesca chiesa dei S.S. Sergio e Bacco, conosciuta oggi come Küçük Aya Sofya Camii (piccola moschea di Santa Sofia).
Anche questa ex-chiesa era decorata con mosaici bizantini dorati, che il sultanato nel 1500 ha deciso di intonacare, trasformando un gioiellino in una moschea come tante.
Il traffico da Guinness
Fare un incidente ad Istanbul credo sia di una facilità disarmante, dato che guidano in maniera ancora più estrema di Roma e Napoli; parliamo inoltre della città più trafficata del mondo.
Secondo le stime del 2015, gli automobilisti della città turca impiegano in media il 58% in più del necessario per giungere a destinazione. Il picco si ha nelle ore serali, in cui si arriva al 109% di tempo perso in mezzo al traffico.
Se volete star tranquilli e non prendere fregature in loco, potete prenotare qui il transfer da/per l’aeroporto e servizi affini.
Le realtà diverse che si sono succedute e che in parte ancora convivono, rendono Istanbul ciò che è oggi: un mosaico di culture ed una città unica nel suo genere, che merita di esser vista almeno una volta nella vita.
Valeria
Amo Istanbul, ci sono stata due volte, ma mi piacerebbe tanto tornarci e vedere i quartieri storici, meno turistici e la parte asiatica della città..
A me piacerebbe vedere il Museo di Bisanzio, ancora non l’avevano aperto nel 2010. Una città inesauribile, senza dubbio!
Istanbul mi attrae moltissimo e avere la possibilità di vederla con un locale deve essere stato davvero il massimo!
Decisamente! Non è una città semplice 🙂
Ah Valeria, che bello. Sono stata ad Istanbul 4 anni fa, ero con la mia famiglia in un viaggio di lavoro, quindi l’ho visitata in modo molto frettoloso, purtroppo. Ma mi sono innamorata, di tutto, persino degli “scempi”. Che tanto li dimentichi, quando guardi le piastrelle della Moschea Blu, i tesori del Topkapi o il colonnato della Basilica Cisterna!! Spero tanto di tornarci ancora e di vivere in modo più approfondito la sua atmosfera e le sue contraddizioni che derivano da una posizione unica al mondo.
Comunque, confermo: ho amici turchi che sono le persone più ospitali che io abbia mai conosciuto!!
Ciao Agnese! Spero di tornarci anche io, ma per come si stanno mettendo le cose da quelle parti, per il momento la vedo dura…
Devo tornarci, ci sono stato troppo poco per apprezzarla come merita.
Sì, anche io! Avrei voluto vedere molte più opere bizantine e visitare più a fondo i quartieri poveri…
Speriamo di non dover temere di tornare lì. Che poi io ho visto solo Istanbul ma mi manca tutta la Turchia!
Già, i miei amici turchi non se la passano bene da quelle parti. La Cappadocia a me ha fatto impazzire molto di più di Istanbul! (Anche se non sono due posti paragonabili!) Fossi in te la considererei prioritaria 😉
Lo è!
Molto interessante questo articolo su Istanbul! E’ una città che mi ha sempre lasciato perplessa, non so perché, ma son sempre stata indecisa se inserirla o no nella mia wishlist. Adesso, grazie al tuo articolo, ho le idee un po’ più chiare…e in positivo! 🙂
Grazie! Sono contenta di averti chiarito le idee! A meno che l’oscurantismo e la repressione del governo non peggiorino, non credo ci siano buoni motivi per perdersi questo gioiellino! 🙂