Giardino di Palazzo Venezia a Roma
Nel cuore di Roma, a pochi metri dal caos urbano, c’è una vera e propria oasi di pace: il giardino di Palazzo Venezia.
Basta varcare uno degli accessi monumentali ed in pochi secondi i vostri sensi saranno completamente appagati: passerete dal fastidioso rumore dei clacson allo scorrere dell’acqua e al verso dei pappagallini. Nessun segnale di degrado, solo perfezione e armonia.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: ingresso su Piazza S. Marco
Rilassarsi in questo cortile rinascimentale è sempre stato un privilegio di chi viveva o lavorava a Palazzo Venezia, ma dal 2016, dopo un investimento di ben sei milioni di euro, questo gioiello è stato riqualificato; ora è aperto a tutti, gratuitamente.

Il cortile segreto: lo splendido giardino di Palazzo Venezia a Roma
AGGIORNAMENTO 2021. Per via del COVID-19 il giardino di Palazzo Venezia è chiuso al pubblico fino a data incerta: possono transitarvi solo i visitatori del museo.
INDICE
- Storia del giardino ritrovato: destinazioni d’uso nel corso dei secoli
- Palazzo Venezia: architettura dal Rinascimento ad oggi
- Visitare il cortile di Palazzo Venezia: orari e come arrivare

Giardino di Palazzo Venezia a Roma
Storia del giardino di Palazzo Venezia a Roma
Ecco le varie destinazioni d’uso nel corso dei secoli:
Seconda metà del ‘400. Palazzo Venezia, (detto “S. Marco”), e il suo giardino vengono realizzati per ospitarvi la residenza pontificia. Il primo Papa che beneficiò di questo alloggio fu Paolo II (Pietro Barbo), titolare della chiesa inglobata nell’edificio: la Basilica di San Marco.
Un Papa veneziano famoso per aver istituito la corsa dei cavalli barberi a via del Corso, che prenderà il nome proprio da questa tradizione, interrotta nel 1888 dai Savoia.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: la “mia” panchina nascosta
Metà ‘500. Il Palazzo viene ceduto alla Repubblica di Venezia, che vi stabilì la propria ambasciata: ecco spiegata la ragione del nome, sia dell’edificio che della relativa piazza antistante.
Fine ‘700. Con la fine della Repubblica di Venezia (1797) l’edificio passa all’Austria, che ne mantiene la sede diplomatica.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: fontana settecentesca
Inizio ‘900 Il Palazzo continua a cambiare proprietario, e nel 1916– quando l’Austria diventa un nemico – passa allo Stato italiano; lo stesso anno viene inaugurato il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, dove sono tuttora esposte ceramiche, porcellane, dipinti e sculture.
Ventennio fascista. Benito Mussolini lo sceglie come sede del governo (1929-43): il famoso balcone settecentesco da cui teneva i suoi comizi più importanti è proprio in questo Palazzo, orientato verso Piazza Venezia. Il quartier generale nello specifico era nella Sala del Mappamondo, dove la luce non veniva mai spenta, per sottolineare il fatto che il governo non riposava mai.

Comizio di Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia – foto di Roma Sparita
Dopoguerra. Il Palazzo si distacca progressivamente dal potere per diventare un luogo completamente dedicato all’arte. Oltre al Museo nazionale di Piazza Venezia, vi hanno sede gli uffici dell’INASA (Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte), e la loro relativa Biblioteca: una perla nascosta aperta tutti; dal 2014 Palazzo Venezia ospita anche il Polo Museale del Lazio.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: boschetto di acanti e finto rudere del ‘700
Da giugno 2016 ad oggi. Le funzioni del Palazzo sono rimaste le stesse del dopoguerra, ciò che è cambiato è la destinazione d’uso del giardino: negli ultimi quarant’anni era stato ridotto a parcheggio degli impiegati, ma, dal 2016, dopo un certosino lavoro di riqualificazione, il giardino è aperto a tutti.
Grazie a questa svolta, ora tutti i cittadini possono godere di questa meraviglia, e non solo nelle ore diurne: nelle sere d’estate si può assistere a spettacoli e conferenze legati al progetto ART City, proprio per accentuare la rinnovata funzione artistica di questo spazio. Da qui il nuovo nome di battesimo: da giardino di Palazzo Venezia a “Giardino Ritrovato“.

Giardino di Piazza Venezia a Roma: il cosiddetto “giardino ritrovato”
Architettura del Giardino di Palazzo Venezia: dal Rinascimento ad oggi
Palazzo Venezia è stato costruito nel primo Rinascimento – tra il 1455 e il 1470 – con il travertino romano proveniente dal Colosseo e dal Teatro di Marcello; parliamo della prima grande costruzione, dopo secoli di abbandono della città in mezzo ai pantani: un progetto che diede il via a centinaia di palazzi cardinalizi e papali.
La paternità è incerta: gli architetti possibili vanno da Leon Battista Alberti a Francesco del Borgo; ciò che è sicuro è che l’autore doveva essere uno studioso dell’architettura antica.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: loggia rinascimentale
Si tratta dell’ultimo palazzo fortificato a Roma, con una torre e con dei merli: siamo nel proto-rinascimento. Il giardino interno è senza precedenti: è infatti la prima volta che un palazzo del Rinascimento ha uno spazio fulcro, e che gli ordini classici vengono usati in un cortile (il famoso chiostro di S. Maria della Pace viene realizzato da Bramante solo nel 1482).
Altre citazioni classiche, tipiche dell’età rinascimentale, si trovano nell’ingresso rivolto verso l’Altare della Patria, dove il soffitto riprende i cassettoni del Pantheon, e nel loggiato, i cui ordini architettonici sovrapposti ricordano gli anfiteatri romani. Lo spazio stesso rimanda all’architettura antica: ricorda infatti il viridarium, un giardino ornamentale tipico dei romani.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: ingresso che riprende i cassettoni del Pantheon, entrando da Piazza S. Marco (ora ridipinto in bianco)
Tutti questi caratteri sono ancora evidenti, ma ci sono state aggiunte e modifiche sostanziali nel corso dei secoli.
La Fontana del Giardino di Piazza Venezia
Nel ‘700 viene aperto l’ingresso su via degli Astalli, ma soprattutto Carlo Monaldi realizza la splendida fontana in travertino al centro del cortile che oggi è la protagonista di questo spazio, sia a livello visivo che uditivo.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: la fontana del giardino ritrovato
Questo gruppo scultoreo ribadisce il legame con la Repubblica di Venezia, dato che la donna al centro rappresenta proprio quella città.
La statua infatti è stata scolpita con il cappello del Doge, nell’atto stesso di lanciare un anello nell’acqua: un rimando alla Festa veneziana della Sensa, una cerimonia millenaria che rappresenta lo sposalizio tra la città e il mare, risorsa fondamentale per il suo sviluppo.
Ai piedi della statua sono scolpite creature mitologiche marine ed un leone, che in questo caso non è un simbolo di potere, ma l’animale sacro a S. Marco, patrono della città. L’intorno della fontana diventerà più verdeggiante a metà ‘800, con l’aggiunta delle siepi di bosso.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma: sposalizio di Venezia con il mare
Nei primi del ‘900 la conformazione del palazzo cambia ancora. Nel 1909 era in atto la sistemazione di Piazza Venezia in concomitanza con l’inaugurazione dell’Altare della Patria, e si decide di demolire parte del Palazzo, per far spazio al monumento dedicato al Re Vittorio Emanuele II. La forma trapezoidale dell’edificio viene regolarizzata e viene ridotto il numero delle arcate del cortile interno.

Il giardino di Palazzo Venezia a Roma – Il giardino ritrovato
Nel 1981, (data leggibile sul bordo dell’aiuola) si può iniziare a parlare compiutamente di giardino e non solo di cortile: alle siepi di ortensie e al boschetto di acanti, viene aggiunta l’aiuola su cui sorgono magnolie, pini, e le più alte palme di Roma, alberi gradualmente colonizzati da simpatici pappagallini verdi, i parrocchetti.
L’ultima aggiunta prima della apertura al pubblico nel giugno 2016, è stata quella della panchine, a cui è legata una curiosità. Questi arredi, insieme ai cestini, portano infatti la targa “Benito”, che non è altro che il nome della ditta spagnola che ha vinto l’appalto.
Una coincidenza che forse poteva essere evitata, ma che riporta ancora la memoria di questo luogo.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma – Panchine targate Benito, stessa etichetta che compare sui cestini della spazzatura
Aggiornamenti primavera/estate 2017: nelle aiuole sono comparsi nuovi bellissimi fiori: i lupini (o digitali?) e delle campanule.
Informazioni pratiche per visitare il giardino di Palazzo Venezia, Roma
Oasi di giorno, palcoscenico di sera.
Di giorno apre ad orario d’ufficio e chiude alle 17.30 d’inverno, e alle 18.30 d’estate, (non c’è un orario ufficiale); si può accedere da Piazza San Marco (lato Altare della Patria), da Via degli Astalli e da via del Plebiscito. Questa meraviglia è visitabile gratuitamente.

Giardino di Palazzo Venezia a Roma, entrando da via degli Astalli – Il cortile segreto
La sera si accede solo per gli spettacoli estivi, abbinati alla visita al Museo. In questo caso l’accesso è di fronte a Palazzo Grazioli, in via del Plebiscito 118.
Per orari e date di apertura, guardate il sito del Giardino Ritrovato. Il costo è di 5 euro, posto unico fino ad esaurimento posti, per una capienza di 300 persone.
Come arrivare al giardino di Palazzo Venezia
Di fronte c’è sia il capolinea degli autobus*, che quello del tram (8), ma considerata la scarsa affidabilità di questi mezzi, prenderei in considerazione solo la metro: la più vicina è la stazione Colosseo.
*Autobus che fanno capolinea: 8, 44, 46, 60, 190, 780, 781, 810, 916. Autobus che fanno solo la fermata a Piazza Venezia: C3, 40, 53, 80, 85, 63, 70, 81, 83, 87, 160, 170, 175, 186, 271, 628, 716, 810.

Anche Jude Law è stato qui: nel giardino di Palazzo Venezia hanno girato “The New Pope” !
A questo meraviglioso cortile ci si avvicina sommessamente, temendo che qualcuno possa mandarti via. Dove una volta passeggiavano nobili e pontefici ora troverete pochi visitatori in rispettoso silenzio, intenti ad ascoltare lo scrosciare dell’acqua ed il verso dei parrocchetti.
Mi auguro rimanga sempre così.
Valeria
Se cercate altri spunti insoliti sulla capitale, leggete anche questi articoli: il Quartiere Coppedé, Viaggi nell’Antica Roma: realtà virtuale e aumentata e caccia al tesoro per adulti.
Per quanto riguarda le gite in giornata, vi consiglio caldamente le Cascate di Monte Gelato, Lago del Turano e Castel di Tora.
Ho frequentato palazzo Venezia per la sua storica biblioteca ma non avevo idea che i giardini di potessero visitare
Felice di avertelo fatto scoprire!
Un giorno o l’altro mi metterò in testa di concedermi almeno 10 giorni per conoscere a fondo Roma. Ci sono stata mille volte ma capisco di doverle dedicare più tempo.
Non basta davvero una vita per conoscerla, parola di una romana che è diventata guida turistica
Che cose interessanti sono mostrate in questo post! Conoscevo Palazzo Venezia ma non avevo idea che al suo interno si nascondesse un tale gioiello ^_^
Sfugge alla gran parte dei romani 🙂
Ciao Valeria, grazie per avermi fatto conoscere questo pezzettino di Roma forse ancora non troppo conosciuto. E’ davvero bello che sia stato aperto al pubblico e penso che la prossima volta che andrò in città ci farò sicuramente un salto.
Grazie a te!
Bellissimo articolo! Sono stata a Roma ben 5 volte e oggi ho scoperto che c’é ancora qualcosa da visitare. Roma é una cittá meravigliosa. Questo Giardino Ritrovato la rende ancora piú affascinante. Il dettaglio con cui ne parli stimola a volerci andare al piú presto! Grazie per la condivisione!
Grazie a te. Non basta una vita per scoprire Roma, senza alcuna esagerazione!
Che bello! e poi pensare che sia aperto al pubblico gratuitamente è un sogno! I pappagallini verdi???? Sembra un mondo a parte tipo una dimensione parallela una sorta di “giardino segreto”…sempre complimenti per le foto, sono bellissime!
Grazie Serena, mi piace definirlo proprio “il mio giardino segreto”. Da qualche tempo non sono più l’unica visitatrice, quindi ho deciso di fare coming out 😛
Non avevo proprio idea della sua esistenza!
Una fantastica scoperta! <3
Ma che bello, pur essendo romana non conoscevo questa meraviglia. La prossima volta che torno a casa ci farò un salto sicuramente!
Devi!
Post bellissimo! Salvato per la prossima volta che andrò a Roma
Grazie, mi fa piacere
Oddio, mi servirebbe proprio un po’ di relax in questa oasi.
L’ho segnato tra i vedere, assieme alla bocca della verità, quando ritornerò a Roma 😉
Ottima idea per riprenderti dalle file interminabili davanti alla bocca della verità
Nel cuore di Roma eppure poco conosciuto ai più! Ci vuole un’oasi di pace in mezzo al caos cittadino
Decisamente!
ma che bello! me lo segno per quando torno a Roma!
Ti ci porto quando vieni per il Be Nordic
Ecco finalmente svelata la tua oasi segreta a Roma?! Sembra essere davvero un luogo dove staccare e godere del silenzio!
Lucia
Sì! La cosa fantastica è che le persone stanno sempre in silenzio, come fosse un luogo sacro.