Che siate viaggiatori polari come me e o meno, il Canale di Beagle non può che evocare grandi emozioni.
Prende il nome dalla storica nave di FitzRoy, che vide tra i suoi ospiti Charles Darwin, e le sue acque ci raccontano di popolazioni indigene pressoché scomparse, di cui ho parlato qui:
Inoltre, è l’inizio dell’epica navigazione per l’Antartide, prima di attraversare il pericolosissimo Stretto di Drake.
Ho percorso il Beagle Channel sia per andare e tornare dal continente bianco, che con delle escursioni da Ushuaia, ma solo questa seconda opzione permette di esplorarlo bene, sostando tra fauna e paesaggi da fin del mundo.
INDICE
Canale di Beagle: mappa
Navigare nel Canale di Beagle: escursioni da Ushuaia
Isla de Los Pajaros (Isola dei Cormorani)
Isla de Los Lobos (Isola dei Leoni Marini)
Faro Les Eclaireurs (Faro de Gli Esploratori)
Isla Martillo, l’isola dei pinguini Magellano e Papua
Camminare tra i pinguini o vederli dal catamarano? Quale compagnia?
Estancia Harberton: il tour più completo del Beagle Channel da Ushuaia
Viste sul Canale di Beagle: hotel e vette
Abbigliamento e attrezzatura
Canale di Beagle: mappa
Il Canale di Beagle è quella striscia d’acqua lunga 240 km che separa la Patagonia argentina da quella cilena.
Insieme allo Stretto di Magellano e all’agitatissimo Canale di Drake, costituisce una delle tre vie navigabili del Sud America tra Pacifico e Atlantico.
Navigare nel Canale di Beagle da Ushuaia e tour consigliati
Da Ushuaia, rimanendo in acque argentine, si naviga verso Est.
Con una gita di un’intera giornata, solitamente, si arriva fino alla Estancia Harberton, passando – nell’ordine – per le Isole Bridges, su cui è possibile fare trekking, poi (solo dalla barca) si ammirano l’Isola dei Cormorani, quella dei Leoni Marini, il faro de Gli Esploratori e l’isola dei Pinguini; in quest’ultima alcuni tour operator permettono anche di scendere, come spiego meglio dopo.
Isla de Los Pajaros nel Canale di Beagle (Isola dei Cormorani)
Specifico Isla de Los Pájaros “nel Canale di Beagle” perché ce ne sono varie con questo nome in Argentina!
Dopo una breve sosta sulle Isole Bridges, si raggiunge appunto l’Isola dei Cormorani, dove migliaia di Cormorani di Magellano (a sinistra) e Cormorani Imperiali (a destra) fanno da padrone.
Non è possibile scendere, ma ci si avvicina abbastanza per fotografarli e ammirarli come si deve.
Tour dell’Isla de Los Lobos (Isola dei Leoni marini)
La tappa davanti a quest’isola, per me è stata uno dei pezzi forti del Canale di Beagle.
Ho un video datato e di scarsa qualità, ma ciò che conta è l’audio: no, non sono conati di vomito, ma è il verso dei leoni marini!
Ciò che non racconta questa ripresa è l’odore: un odore nauseabondo che rende questi animali ancora più divertenti ai nostri occhi.
Nello specifico si tratta del leone marino sudamericano (Otaria flavescens), diverso da quello del Nord America nelle dimensioni e nelle proporzioni.
Questi pesi massimi arrivano fino a 300 kg e posso essere lunghi oltre due metri e mezzo!
Faro Les Éclaireurs (Faro de Gli Esploratori)
Proseguendo la navigazione da Ushuaia, si giunge al Faro Les Eclaireurs (Faro de Gli esploratori) situato nell’arcipelago omonimo, abitato solo da cormorani: qui, nel 1930, affondò il vascello Mount Cervantes, di cui rimane il relitto.
Quest’iconico faro di 11 metri, emette una luce bianca ogni dieci secondi che raggiunge le 7,5 miglia nautiche (13,9 km).
Segnali che lancia da oltre un secolo: fu infatti attivato nel 1920; non è aperto al pubblico ed è gestito a controllo remoto.
L’elettricità è invece fornita da pannelli fotovoltaici.
Anche se collocato pressoché alla fin del mundo, non si tratta de “Il faro in capo al mondo” del romanzo di Jules Verne (quello è il Faro San Juan de Salvamento, collocato sulla Isla de los Estados, sempre in Argentina), ma agli argentini piace chiamarlo così.
Alcune escursioni terminano qui, per poi ritornare al porto di Ushuaia, come questo tour di avvistamento leoni marini della durata di due ore e mezza.
Noi invece proseguiamo la navigazione e scorgiamo anche il centro abitato a Sud del mondo oltre confine: Puerto Williams in Cile, che però ha troppe poche anime per essere definito città.
Gli sterili record ci interessano il giusto: siamo arrivati fin quaggiù per i pinguini, piuttosto!
Isla Martillo, Canale di Beagle: qui si può camminare tra i pinguini!
In Patagonia argentina è possibile vedere i pinguini, esperienza a mio avviso imperdibile anche per chi ne vedrà in abbondanza in Antartide.
I pinguini della Terra del Fuoco sono infatti diversi da quelli che abbiamo avvistato nel continente bianco: sono i piccoli pinguini Magellano, ancora una volta battezzati dal navigatore portoghese.
Sebbene ce ne siano quasi due milioni tra Cile, Argentina e Isole Falkland, questa specie è considerata “minacciata” per via dell’inquinamento petrolifero.
La tappa immancabile per gli amanti di questi simpatici animali è l’Isla Martillo, da visitare con il tour operator che permette di passeggiare tra i pinguini per circa un’ora, senza limitarsi a guardarli dalla barca.Su questo isolotto, oltre ai pinguini Magellano, ci sono gli unici pinguini Papua di tutto il Sud America.
I Magellano, esploratori di nome e di fatto, si stabiliscono qui per le ‘vacanze estive’ dal 1970 , mentre i Papua dal 1992.
Questo lembo di terra iper protetto è dei discendenti del missionario e linguista inglese Thomas Bridges: i pochi tour operator ammessi pagano una cospicua somma per portarvi i visitatori e mantenere l’esclusiva.
Durante l’escursione, la guida aiuta anche a comprendere il buffo comportamento di questi animali; una curiosità è che i pinguini maschi durante il corteggiamento regalano un ciottolo alla femmina: se lei la raccoglie, è un sì.
È molto divertente osservarli mentre rubano le pietre al vicino per costruire il proprio nido: in Antartide sono abituati a ricorrere ad estremi rimedi perché le pietre sono difficili da reperire, ma qui ce ne sono a iosa, quindi agiscono per abitudine.
Non tutti sanno che sull’Isla Martillo, se si è fortunati come siamo stati noi, è possibile persino avvistare un pinguino reale!
Ne abbiamo visto solo uno, che era venuto qui al caldo per cambiare le piume.
Per avvistare milioni di pinguini reali bisogna andare in Georgia Australe!
In Antartide, invece – oltre ai papua e agli adelie – si possono vedere anche i pinguini dal collare (pigoscelidi antartici o chinstrap in inglese); senza ovviamente dimenticare gli splendidi pinguini imperatore, che però vivono nelle zone più inaccessibili.
Avvistare i pinguini sul Canale di Beagle: quale tour scegliere?
Tour in cui si cammina tra i pinguini (fino a 2 metri di distanza)
Questa è la formula migliore, disponibilità permettendo.
Chi dice che questa pratica è poco rispettosa, forse vuole solo sponsorizzare altre compagnie: le guide stanno attentissime al comportamento dei turisti – circa venti per volta – che non devono né superare la distanza stabilita dai biologi, né produrre inquinamento acustico e ambientale.
Ha una parte in bus, una in catamarano e una in zodiac da 15 minuti a tratta.
Io ho preso parte a questa escursione qui della durata di 6-7 ore, che vi consiglio caldamente.
Si tratta di uno dei tour più richiesti, per cui bisogna prenotare il prima possibile, anche perché il turismo sta aumentando esponenzialmente in quelle zone.
Come alternativa, ci sono altre compagnie che hanno il privilegio di far scendere i visitatori sull’Isola Martillo: ad esempio QUESTA o QUESTA, con cancellazione gratuita.
Tour in cui si avvistano i pinguini solo dal catamarano
Le escursioni senza discesa sull’Isla Martillo sono un ottimo piano B: non si può camminare tra i pinguini, ma l’imbarcazione si ferma alla giusta distanza e per il giusto tempo per scattare belle foto e ammirare questi adorabili uccelli.
Questa escursione verso la pinguinera (6 ore) è sempre offerta dal tour operator che ho sperimentato.
Estancia Harberton
Dopo aver visitato la pinguinera, il nostro tour viene esteso fino alla Estancia Harberton.
Per “Estancia”, in Sud-America si intende una vasta tenuta per l’allevamento del bestiame; la Estancia Harberton, risalente al 1887, ne costituisce il primo esempio della regione.
Secondo me, a livello di impatto visivo, è l’attrazione meno interessante del Canale di Beagle. Acquista fascino solo approfondendo la storia degli storici proprietari, che hanno plasmato l’identità dell’area.
Appartiene, infatti, ai discendenti di Thomas Bridges, che realizzò l’unica trascrizione al mondo della lingua Yamana (di lui e di questa popolazione indigena parlo nel post a tema curiosità sulla Terra del Fuoco).
La visita della Estancia Harberton solitamente include la riserva naturale, il cimitero della famiglia Bridges e gli antichi edifici della fattoria.
Il tour termina con l’ingresso al Museo Acatushún de Aves y Mamíferos Marinos Australes, il “Museo degli Uccelli Marini e dei Mammiferi Australi“, che ha un’esposizione molto eloquente.
Volendo, si può prendere anche un tè o uno snack al ristorante della Estancia, che però è la classica trappola per turisti.
A questo punto, si torna a Ushuaia via terra, con circa 80 chilometri di bus.
Viste panoramiche sul Beagle Channel: hotel e vette
Hotel da sogno con vista sullo Stretto di Beagle
L’hotel che offre le viste migliori sul Canale di Beagle è senza dubbio Arakur Ushuaia Resort & Spa, l’alloggio più incredibile in cui sia mai stata: lo offre Poseidon Expeditions prima dei viaggi in Antartide!
È senza dubbio il posto migliore in cui dormire a Ushuaia: ha due spa con panorami incredibili, sia sulla riserva naturale Cerro Alarken che sul Beagle Channel.
Inclusa nel prezzo, c’è anche una navetta che raggiunge il centro città in 15 minuti!
Il Beagle Channel dal ghiacciaio Martial
Un’esperienza di tutt’altro genere è il trekking sul ghiacciaio Martial.
Volendo si può tentare anche da soli con dieci minuti di remiso (taxi) dal centro di Ushuaia: il punto di arrivo è l’ingresso della seggiovia, che però non è detto sia aperta.
Dal punto di arrivo della seggiovia ci vogliono altri 40 minuti a piedi per raggiungere la destinazione.
A quanto pare il percorso non è nulla di ché: la vista sul Canale di Beagle sarà il vero motore.
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Attrezzatura e abbigliamento
Attrezzatura fotografica per il Beagle Channel
L’obiettivo che ho maggiormente utilizzato in questa escursione è stato il il mio fantastico 70-200 mm f/2,8 per la wildlife e per il faro; ma anche un un 24-70 e un grandangolo per i paesaggi possono essere utili.
Ecco tutto il mio corredo fotografico.
Abbigliamento
L’escursione termica tra estate e inverno nel Canale di Beagle (Ushuaia) è trascurabile: nella stagione più fredda, la temperatura scende di poco sotto lo zero e in quella più calda raramente supera i 10 gradi, per cui ci vorranno i vestiti anti-vento e anti-pioggia (che trovate nella mia packing-list polare) e più strati possibile.
La bellezza inconfutabile del Beagle Channel è uno dei pochi argomenti sui cui cileni e argentini sono d’accordo ♡
Valeria
Altri racconti dall’Antartide e dalla Patagonia:
- Terra del Fuoco e Patagonia Argentina: 10 curiosità
- Stretto di Drake: il mare più agitato al mondo
- Viaggiare in Antartide: guida per la spedizione al “Polo Sud”
- Mappe dell’Antartide: cartine da conoscere prima di partire
- Georgia del Sud: viaggio tra wildlife e fotografia
- Shetland meridionali: Deception Island e altre perle australi
- Prepararsi all’Antartide: cosa mettere in valigia, libri da leggere e film da vedere
- Amundsen: itinerario sulle orme dell’esploratore polare
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